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Visualizzazione dei post da marzo, 2017
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Ragged Glory / Arc / Weld - The Rolling Stone archives

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RAGGED GLORY – 1990 Credo che Neil Young sia il re del rock ‘n’ roll. Oggigiorno non vedo sulla scena nessun altro che neanche si avvicini alla sua statura. Il titolo del nuovo album di Young incapsula in modo appropriato il suo fascino. Nove delle dieci canzoni di Ragged Glory (senza dubbio un classico di Young, uscite e compratelo) sono state registrate nel suo ranch della California del Nord. Qualche anno fa ci ho fatto una breve visita giornalistica, ed è una enorme distesa di terra. Nel mezzo Young ci ha costruito un palco all’aperto completamente equipaggiato sul quale lui e i suoi amiconi si possono arrampicare una sera e sfondare i loro amplificatori lì, nel mezzo di una distesa grande come il Connecticut e pensare che i suoi vicini si lamentano ancora! Quest’album sembra sia stato registrato su quel palco e in una serata veramente buona. È sciolto e selvaggio, e Dio sa quanto è alto di volume e sfreccia gloriosamente da un meraviglioso brano all’altro. Non ci sono ba

Eldorado / Freedom - The Rolling Stone archives

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ELDORADO  /  FREEDOM  – 1989 “Neil non farlo, non accettare”, mormora Nora Dunn ospite fisso di Saturday Night Live. A pochi passi, su una balconata del Palladium di New York ci sono Neil Young affiancato da Daryl Hannah, Chevy Chase e Tim Hutton. Daryl Hannah sta stringendo nervosamente un MTV Video Music Award che dovrebbe consegnare al cantante. Nonostante lo spettacolo di premiazione sia trasmesso in diretta da Los Angeles e la categoria di Young (miglior video dell'anno) non sia ancora stata annunciata, le telecamere di MTV sono pronte su Young quando il suo video di “This Note's For You” vince. Neil Young è intenzionato ad accettare il premio, ma il monitor esita e il discorso di accettazione si riduce a qualche secondo di assoluto silenzio. Qualche minuto più tardi nel camerino Young scuote la testa incredulo: “è molto strano che io abbia vinto questo” (MTV aveva rifiutato di trasmettere il video per paura di offendere i propri inserzionisti pubblicitari). “Non

Life / This Note's For You - The Rolling Stone archives

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LIFE – 1987 Attraverso la carriera errante di Neil Young l’unica costante sono stati i Crazy Horse. Contrariamente a tutte le sperimentazioni con country, technopop, rockabilly e qualunque altra cosa gli fosse passata per la testa, c’è sempre stato qualcosa di rassicurante nel rock solido fatto con la sua band abituale. Sono gli album con i Crazy Horse (Everybody Knows This Is Nowhere, After The Gold Rush, Tonight's The Night, Zuma, il secondo lato di Rust Never Sleeps, Live Rust e il sopravvalutato Re-ac-tor) il fulcro di un’imponente anche se non sempre riuscita mole di lavoro. Life, il primo album di Neil Young & Crazy Horse da Re-ac-tor del 1981, riafferma l’energia di quell’alchimia eccezion fatta per poche aberrazioni come la stralunga “Inca queen” e i due inni di garage grunge che aprono il secondo lato (“Too lonely” e la voluta e premeditata cattiveria di “Prisoners of rock ‘n’ roll”), in cui Young e soci suonano con un fervore e con uno spirito che contraddice