Buffalo Springfield - The Rolling Stone archives

BUFFALO SPRINGFIELD AGAIN - 1967 I Buffalo Springfield ancora una volta hanno prodotto un album vocalmente e musicalmente interessante. Le canzoni di questo disco non sempre hanno le spiccate caratteristiche di quelle dell’esordio, ma sono ben fatte anche se quello che ovviamente manca a Buffalo Springfield Again ĆØ la coesione. La diversificazione ĆØ un pregio, ma qualche volta se ĆØ troppa diventa frammentarietĆ : l’album infatti suona come se ogni membro del gruppo stesse soddisfando le proprie necessitĆ musicali, tanto che ognuno produce le proprie canzoni. Nell’insieme non c’ĆØ amalgama, solo una diversitĆ prevedibile tra le composizioni. Richie Furay ha scritto qualche canzoncina appropriata per la propria voce (“Sad Memory”) e per quella del batterista Dewey Martin, che si produce in un affettato tentativo in stile Tamla-Motown con un tocco di Otis Redding. Neil Young, un chitarrista davvero capace e originale, dovrebbe essere fortemente lodato per “Mr. Soul”, un viscerale blue...