The Oral History: Silver & Gold, 2000

Neil Young: Ho ripensato a Phil Ochs, Tim Hardin – tutti quei tizi che mi piacevano molto quando iniziai come cantautore e feci tante cose con quel sentimento da coffee-house. Devi solo scrivere, sederti e suonare per qualcuno – e ce l'hai. Non mancava niente. [1] […] Quando hai scritto questi pezzi, sapevi di volerli produrre così o hai provato in vari modi? Young: Molte di queste canzoni sono state scritte nell’ultimo paio d’anni, forse tre anni. E le ho registrate appena dopo averle scritte. I ragazzi che le suonano sono gli stessi su tutte, praticamente. Sono, ecco, i tipi giusti per questi pezzi. Stavo suonando così a quel tempo e – ho scritto due o tre pezzi e sono venuti – sono volati per tentare di fare questi due o tre pezzi e altri due o tre che già avevo e che avevo provato a registrare prima, senza usarli. Sai, ne ho diverse che indugiano nel limbo. Quindi ne ho aggiunte un paio e avevamo così diverse canzoni da suonare. Sono venuti per tre giorni e abbiamo sempli...