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Neil Young + Promise Of The Real: Paradox (Reprise Records, 2018)

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1. Many Moons Ago In The Future 2. Show Me 3. Paradox Passage 1 4. Hey 5. Paradox Passage 2 6. Diggin' In The Dirt – Chorus 7. Paradox Passage 3 8. Peace Trail 9. Pocahontas 10. Cowgirl Jam 11. Angel Flying Too Close To The Ground 12. Paradox Passage 4 13. Diggin’ In The Dirt 14. Paradox Passage 5 15. Running To The Silver Eagle 16. Baby What You Want Me To Do? 17. Paradox Passage 6 18. Offerings 19. How Long? 20. Happy Together 21. Tumbleweed Questo soundtrack è stata un'uscita inaspettata di inizio anno, annunciato e uscito con poco preavviso così come il film per il quale la musica è stata composta e assemblata. E no, non si tratta di materiale d'archivio che conoscevamo da tempo e ci aspettavamo, ma una produzione completamente nuova spuntata fuori di punto in bianco, realizzata nel 2016/17. L'agenda di Neil Young è sempre piena e la prima domanda che sorge è: quante cose esistono nei suoi archivi, di produzione più o meno antica o recente, di cui nessuno sa...

Paradox: recensioni italiane e internazionali

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Soundtrack - Recensioni italiane Rockol - voto *** (su 5) Buscadero - voto *** (su 5) Ondarock - voto 4.5 (su 10) Discoclub - rece positiva Film - Recensioni italiane Cinema.everyeye - voto 4,5 (su 10) Metacritic Mangaforever - voto 7.2 (su 10) FilmTV - voto 4 (su 10) Artistsandbands - rece positiva Intervista a Neil Young del Corriere della Sera Soundtrack - Recensioni internazionali (vedi Metacritic ) Glide Magazine - voto 7 (su 10) Pitchfork - voto 6 (su 10) Allmusic - voto 6 (su 10) Mojo - voto 6 (su 10) Film - Recensioni internazionali (vedi Metacritic ) Consequence of Sound - voto 4.2 (su 10) The Guardian - voto 4 (su 10) RogerEbert.com - voto 3.8 (su 10) Variety - voto 3 (su 10) Quando si parla di film Neil Young ha un passato con luci e ombre – si veda Journey Through The Past e Human Highway – ma può essere corretto dire che praticamente tutti gli album dell’icona canadese fanno da sfondo a film mentali, anche se...

Paradox (2018): rassegna stampa internazionale

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[…] E’ un divertente, allucinato progetto fatto in casa, in parte film concerto, in parte una sconclusionata ma piacevole fantasticheria. Potete scavare nelle sue immagini pastorali e da pulp-western cercando dei messaggi, se volete, ma essenzialmente questa sessantina di minuti richiama la strofa d’apertura di “Speakin’ Out” in Tonight’s The Night: “Sono andato al cinema l’altra sera / La storia era forte, era incredibile”. […] E’ pura improvvisazione cinematografica, del tipo registriamo-e-vediamo-cosa-succede. Ambientato “molte lune fa, nel futuro”, Paradox segue un gruppo di cowboy lungo le colline mentre cercano reliquie del passato. Hanno dei nomi come Jail Time e Particle Kid; il loro leader è l’Uomo col Cappello Nero, Young, che vaga per le pianure suonando la chitarra e mantenendo gli altri in riga con uno sguardo serio da “non rompermi i coglioni” […]. Ma è la sequenza musicale che riesce a sollevare Paradox, e lo intendiamo letteralmente. “La musica aiuta i nostri spiriti ...

Da Paradox al glorioso futuro degli Archivi, passando per un romanzo: interviste a Neil Young

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Qual è stato il tuo momento preferito durante la lavorazione di Paradox? È stato grandioso tutto quanto. Alcune delle scene che ho fatto sulla neve sono state divertenti. Non ero mai stato su una slitta trainata da cani. Mi è sembrato di riuscirci in modo molto naturale. Di punto in bianco sono su una slitta e i cani stanno correndo. Mi sono divertito molto e anche tutte le scene musicali sono eccezionali. Adoro la scena del fuoco da campo insieme ai ragazzi. Alcuni dei dialoghi sono molto divertenti. Ci sono battute tipo “L’amore è come una scoreggia: se ti sforzi, finisce in merda”. Le ha scritte tutte Darryl. La sceneggiatura è sua. Poi è andata in giro per negozi dell’usato e ha comprato tutti i costumi. Ha fatto tutto da sola. È una regista straordinaria e professionale. Ha fatto tutto questo con 125 mila dollari. Voi ragazzi avreste potuto fare tutto quanto, ma forse è meglio di no. No, è quello che è. È così che volevamo. Non avevamo illusioni. Non siamo Cecil B. DeMill...