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Visualizzazione dei post con l'etichetta Rust Never Sleeps
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The Oral History: Rust Never Sleeps / Live Rust (1979)

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Neil Young: Iniziò tutto sul WN Ragland. Eravamo nelle Isole Vergini: Pegi, incinta di Ben, […] David Briggs […]. Presi un quaderno scolastico, di quelli con le righe. […] Sulla copertina c'era un leader politico, probabilmente un primo ministro. Improvvisamente mi venne un'idea per il nuovo tour con i Crazy Horse! Sarebbe stato il punto di vista di un ragazzo che fa un sogno. Con gli amplificatori enormi e il microfono gigantesco. Sarebbe stato come Pollicino al contrario. I roadies erano tutti come i Java di Guerre Stellari! Il direttore luci era uno stregone con la testa conica e alcuni scienziati in camice da laboratorio stavano al mixer. […] Ci disegnai delle tabelle con i titoli delle canzoni, gli effetti, le azioni, le luci, le code sonore; tutto scritto a mano su quel quaderno delle elementari, come se fosse la sequenza di un database. […] Quando arrivarono al Cow Palace di San Francisco per le prove, sentendosi dire cosa avremmo fatto e che avremmo avuto solo un paio...

Rust Never Sleeps / Live Rust - The Rolling Stone archives

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RUST NEVER SLEEPS / LIVE RUST – 1979 Rolling Stone Music Awards 1979 – referendum dei lettori. Artista dell'anno: 1° Neil Young Album dell'anno: 1° Rust Never Sleeps Miglior autore: 1° Neil Young Miglior cantante uomo: 1° Neil Young Per tutti coloro che sono ancora appassionatamente innamorati del rock ‘n’ roll, Neil Young ha fatto un disco che ne definisce il territorio o meglio che lo definisce, lo espande, lo esplode. Lo rade al suolo. Rust Never Sleeps mi dice più della mia vita, del mio paese, e del rock ‘n’ roll di ogni altra musica che io abbia mai sentito da anni a questa parte. Come un amico o un amante ritrovato che ti giura onestĆ  ed ĆØ impaziente di condividere con te tutto ciò che può essere importante, questo album ĆØ allo stesso tempo un concentrato e una visione sinottica di… tutto: le rocce e gli alberi e le ombre tra le rocce e gli alberi. Allo stesso tempo i testi di Neil Young trasudano forza e speranza, mettono in guardia e portano cordoglio. R...

Neil Young & Crazy Horse: Rust Never Sleeps (Reprise, 1979)

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Non è esagerato dire che Rust Never Sleeps segna la fine di un'epoca: sia perché chiude gli anni del "vero" rock in modo simbolico, sia perché chiude l'era d'oro del suo autore, Neil Young. Un capolavoro lo è senz'altro, ma non è easy-listening come Harvest o After The Gold Rush. E' un album ibrido e pieno di sapori diversi, nuovi e non. Il primo lato è acustico e c'è solo Neil, il secondo elettrico e ci sono i Crazy Horse; la maggior parte dei brani sono stati registrati dal vivo, poi aggiungendo editing e parti in studio, mentre qualcuno proviene da sessions più vecchie; ad aprire e chiudere l'album c'è la stessa canzone speculare, "My My Hey Hey"/"Hey Hey My My", in due versioni diverse. Questi sono i tratti di Rust Never Sleeps. Ciò detto, bisogna ascoltare le canzoni: l'iconica "My My Hey Hey" (e l'altra sua metà) è la canzone più famosa di Young dopo "Rockin' In The Free World" e,...

Rust Never Sleeps - Rassegna Stampa

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SUL SENTIERO DI GUERRA Tramontati i tempi legati al mito californiano, il cantautore canadese volta pagina e fa coppia con Marlon Brando: il suo ultimo long playing, infatti, ĆØ dedicato interamente ai pellerossa... Neil Young ĆØ rimasto l'allucinato poeta del passato e del futuro terrestre: un poeta vagabondo, lunatico, introverso ma incredibilmente sempre in corsa coi tempi, schierato in un contesto inamovibile del rock statunitense da dieci anni. Il suo ultimo album ĆØ un nuovo sogno double-face che Neil ha voluto, e saputo, regalarci alla vigilia degli anni Ottanta, per chiudere degnamente, e in bellezza, i fasti sonori di questo decennio sonoro. Si chiama Rust Never Sleeps, fantomatico lavoro da tempo annunciato e ogni volta opportunamente rinviato per inserire brani e temi nuovi. Il motivo conduttore costituisce la colonna sonora di un film documentario uscito in questi giorni negli States con tutti i caratteri della pellicola privata, visibile a pochi privilegiati. Questa...

Rust Never Sleeps (1979) - Rassegna Stampa

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ROCK SENZA RUGGINE È prevista in primavera l'uscita di Rust Never Sleeps, il primo dei tre film del cantante canadese che verrà distribuito nei nostri circuiti. Dopo quindici anni di carriera, trascorsi tra le file dei Buffalo Springfield, CSN&Y e Crazy Horse, il canadese è giunto alle soglie degli anni Ottanta con un film musicale, tratto da un concerto rock live registrato la scorsa estate a Los Angeles. Questa è la terza volta che Neil Young si accosta al mondo cinematografico per cercare di tradurre in immagini la sua musica, arricchendola di elementi coreografici che non possono trovare spazio, naturalmente, nei dischi. Live Rust è appunto la colonna sonora di Rust Never Sleeps, documentario scenico del rock californiano più pungente ed attuale, che presto giungerà anche sui nostri schermi. È logicamente una grande occasione per vedere in azione Neil Young antidivo, antidivo personaggio, schivo e refrattario alle interviste radiofoniche, televisive e dei giornal...