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Visualizzazione dei post con l'etichetta Carry On
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Carry On: il meglio del poliedrico Stephen Stills

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Il quadruplo box set di Stephen Stills ripercorre una prolifica carriera solista e come componente di CSN(&Y), Manassas e Buffalo Springfield, fornendoci un quadro dell'ecletticità di questo musicista, che ha sempre saputo spaziare abilmente fra rock, country-rock, folk, blues, latino e gospel. Come gli altri box, di cui abbiamo già parlato, Carry On è stato voluto e curato da Graham Nash e tutti i brani sono proposti in versione rimasterizzata. Il primo disco si apre con un assaggio inedito dello Stills amatoriale: "Travelin" è una folk-song del 1962 registrata per la radio in Costa Rica, dove il giovane Stephen viveva in quegli anni. La sua famiglia infatti si sposta spesso tra Illinois, Costarica e Cuba, e questo dà a Stephen la possibilità di sviluppare influenze musicali assai diversificate, una musicalità e un talento poliedrico. Sin da bambino impara a suonare molti strumenti: pianoforte, chitarra, batteria e percussioni. Con il secondo brano, "Hi...

Stephen Stills: il passato, il nuovo box set, The Rides e altro (interviste 2006-12)

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Graham Nash ha co-prodotto per te il box set. Come avete lavorato? Ti spediva per email gli mp3? Gli mp3 sono una schifezza, mi dovevano portare le canzoni e le casse. Non potevo ascoltare tutto in una volta, e nemmeno loro. Credo che nessuno di noi abbia ascoltato di fila tutte le 5 ore e mezzo di musica. E' la durata di un viaggio da New York a Montreal... Metti su i cd e tempo che hai finito, sei arrivato. Ma non potevo lasciar fuori niente. Mi portavano una ventina di canzoni alla volta e io dovevo passare in rassegna tre o quattro take alternativi. Ho prodotto io gran parte delle registrazioni originali, qualsiasi cosa dicano i credits... All'inizio ero molto generoso con i credits, ma in realtà tiravo io le fila. Comunque loro [Nash e Bernstein] hanno fatto gran parte del lavoro per questo progetto. Ti sei divertito nel riascoltare la tua vecchia musica? Non vorrei mai doverlo rifare. Ci sarebbero probabilmente un altro paio di cd che si potrebbero estrarre d...

Stephen Stills: Carry On - Rassegna stampa

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[...] Stills iniziò la sua carriera di cantautore in modo eccezionale. Canzoni come “For What It’s Worth” e “Love the One You’re With” si sentono ancora per radio tra i vecchi successi. Sono classici che evocano l'epoca di protesta e amore dalla quale provengono. Stills aveva una voce meravigliosa, sia solista che nelle armonizzazioni dei Buffalo Springfield o di Crosby, Stills, Nash (e talvolta Young), radicata nel Sud dell'America e piena di soul nel senso più positivo del termine. Ed era un eccellente chitarrista. Il suo primo album solista è l'unico a vantare contributi di Jimi Hendrix ed Eric Clapton. Ecco il genere di "compagni di chitarra" che aveva. Rolling Stone lo ha posizionato al 47° posto nella Top 100 dei più grandi chitarristi di tutti i tempi (2003). Ma quello era prima, ora è ora, come ha scritto S.E. Hinton nel 1971, dopo il disco d'esordio di Stills. Dopo i Manassas, la sua collaborazione con Chris Hillman del 1972, Stills no...

Stephen Stills: Carry On (Rhino, 2013)

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Dopo Voyage di David Crosby e Reflections di Graham Nash, il box set di Stephen Stills chiude la trilogia antologica del gruppo, proponendo il repertorio essenziale in edizione rimasterizzata e con un contorno di materiale inedito. Curato da Stills, Nash e Joel Bernstein (fotografo e archivista di CSN e Neil Young), Carry On si compone di ben 4 cd, dato che Stills è stato il più produttivo dei tre musicisti: al sodalizio CSN(&Y) si aggiungono infatti la sua carriera solista ed alcuni altri progetti (in particolare i Manassas). La metà del box si compone del materiale fino al 1973, il resto copre tutti gli anni successivi, ma pochi brani rappresentano la sua produzione più recente. I neofiti o i nostalgici si troveranno bene nell'avere una grande antologia con il meglio di Stills, sia come solista sia come parte di Crosby Stills Nash (& Young), dove riascoltare con una qualità sonora superlativa i classici degli anni 60 e 70, come "For What It's Worth"...