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Visualizzazione dei post con l'etichetta Sleeps With Angels
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Rassegna stampa d'epoca: Ragged Glory / Sleeps With Angels

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RAGGED GLORY – 1990 Difficile trovare due voci meno belle, nella musica pop, di quelle di Neil Young e Bob Dylan. Piagnucolano e guaiscono come se le loro voci derivassero da adenoidi irritate. C'ĆØ un po' del piacere tradizionale del pop in questo. Le due icone rock, 25 anni di carriera alle spalle, hanno qualcosa di importante: si fanno riconoscere. Sono sempre brutte e la gente lo sa. Il nuovo straordinario album di Mr. Young, Ragged Glory (Reprise) e il pigro ma buono Under The Red Sky di Dylan (Columbia) sono puro rock. Il piacere non ĆØ sempre la cosa principale; lo ĆØ l'individualitĆ . […] Per Young, Ragged Glory ĆØ un viaggio nel mondo della chitarra insieme ai suoi migliori collaboratori, i Crazy Horse, la band con cui ha lavorato l'ultima volta nel 1987. Sin dai giorni dei Buffalo Springfield a metĆ  dei '60, Young ha dimostrato di essere un chitarrista completamente disinvolto; i suoi assoli sono affilati e ronzanti, sembrano quasi uscire da una macchina ind...

Sleeps With Angels / Mirror Ball - The Rolling Stone archives

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SLEEPS WITH ANGELS – 1994 Apparentemente si sono incontrati per una questione di giorni. Agli inizi dello scorso aprile, Neil Young tentò attraverso gli usuali canali manageriali di entrare in contatto con Kurt Cobain. Era un gesto di preoccupazione e di supporto verso il chitarrista dei Nirvana dopo la quasi fatale overdose di Roma il mese prima. Cobain non ha mai ricevuto il messaggio, anzi ne ha lasciato uno lui, un biglietto d’addio in cui spiegava i motivi dei suo suicidio vergato con grafica che esprimeva dolore e una logica rischiosa che citava una delle frasi più famose di Young: “ƈ meglio bruciare che svanire piano”. Young, che di esperienza con inni rivolti ai morti e alla morte ne ha parecchia (“Ohio”, “The needle and the damage done”, “Tonight’s the night”) sicuramente non pensava che quelle parole dovessero essere prese cosƬ alla lettera. Ma Sleeps With Angels, scritta da Young come replica immediata al mortale fraintendimento di Cobain e brano-chiave di questo st...

The Oral History: Sleeps With Angels, 1994

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Neil Young : Questa volta voglio iniziare a registrare e non fermarmi. Registrare per trenta ore e vedere cosa viene fuori. Stare in studio per una settimana senza uscire. Dormirci. Fare tutto – colazione, caffĆØ, vivere lƬ. Vedere cosa accade. […] Il mio cuore mi dice di suonare coi Crazy Horse. Lo chiede a gran voce. Ne devo essere certo... Non voglio cominciare qualcosa che poi non va per il verso giusto. Devi assicurarti che ogni cosa sia giusta. Sai, come Briggs che non vuole che io registri coi Crazy Horse, quindi... […] Ora sono a un punto in cui qualunque cazzata faccio ĆØ figa. ƈ buffo come vanno le cose. Tutto d'un tratto la gente vuole che faccia questo, vuole che faccia quest'altro. Mi hanno offerto di suonare al centesimo anniversario del partito democratico, mi hanno offerto centomila dollari solo per andarci. Solo perchĆ© sono io. Voglio dire, cazzo, sono canadese! […] Continuo a udire la semplicitĆ . SemplicitĆ  scheletrica. Non voglio più due chitarre, basso e ...

Sleeps With Angels - Rassegna Stampa

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E Kurt Cobain “dorme tra gli angeli” Ci voleva la compassione priva di retorica di un musicista come Neil Young per ricordarci oggi, dopo aver sepolto nella memoria e nella spazzatura le tante analisi e le articoli e le riflessioni lette cinque mesi fa, che la tragica fine di Kurt Cobain non ĆØ stata in fondo che questo: un ragazzo che si ĆØ tolto la vita. Alla memoria del leader dei Nirvana, suicidatosi lo scorso aprile, il rocker canadese dedica il suo nuovo disco, in uscita questi giorni. Si intitola Sleeps With Angels, “dorme con gli angeli”. ƈ un omaggio fatto quasi sottovoce, personale, intimo, tanto da non essere neppure dichiarato. Neil Young non nomina mai Cobain nelle nuove canzoni. Ma i riferimenti sono trasparenti. Tanto trasparenti che Young, dimostrando onestĆ  ed eleganza, ha deciso che non concederĆ  interviste su questo album. Sarebbe come sfruttare la morte del giovane Cobain per vendere qualche copia in più, un gesto che Young lascia volentieri ad altri. Per lo stes...

Neil Young & Crazy Horse: Sleep With Angels (Reprise, 1994)

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di Salvatore Esposito Tra i tanti avvenimenti tristi che hanno segnato la vita di Neil Young, c'è sicuramente la morte di Kurt Cobain, leader e voce dei Nirvanade, indicato come possibile erede di Young da parte della stampa americana prima del tragico suicidio. Neil aveva cercato di conoscerlo dopo l'overdose di Roma ma purtroppo non ha fatto in tempo ed è accaduto l'inevitabile ovvero il suicidio del ragazzo. Neil gli dedica a pochi mesi dalla sua morte questo album, pubblicato in Doppio LP e in singolo CD, un concept album ambizioso mascherato da una collezione di confessioni umili. È un disco che sa regalare emozioni non banali, inquietanti e dure. Siamo a meta` strada tra lo young elettrico e quello acustico. I pezzi si dividono piuttosto equamente. Ad accompagnarlo ci sono i Crazy Horse, l'unica band capace di costruire con Neil un corpo solo e un anima sola. Un anima elettrificata, capace di creare un amalgama sonora dalle atmosfere indissolubilmente legate al...

Sleeps With Angels - Gli articoli di Buscadero

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Neil Young ĆØ unico. Da quando ha deciso di tornare a fare musica vera, più o meno dal 1989, ha infilato una serie di dischi tanto diversi quanto affascinanti ed estroversi: Freedom, Ragged Glory, Weld, Harvest Moon, Unplugged ed ora Sleeps With Angels. Neil Young ĆØ unico, questo lo sapevamo giĆ , unico e non affidabile (in senso strettamente musicale): se tu ti aspetti un disco fatto in un dato modo, puoi giurarci che lui farĆ  tutt’altro. Sleeps With Angels ĆØ un disco spiazzante: non ha nulla in comune con quanto il canadese ha fatto negli ultimi anni. Ci sono sprazzi del suo classico country rock, ci sono dei feedback alla fine di qualche canzone, ci sono delle ballate tipiche e persino alcune jam che rammentano il periodo di Everybody Knows This Is Nowhere: ma tutto questo microcosmo younghiano ha un sapore diverso. Se vogliamo trovare un punto di partenza rivolgiamoci a “Philadelphia” la tristissima composizione che il canadese ha regalato al film di Jonathan Demme: una ballata st...