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Toast: recensioni internazionali

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Nel modo in cui [Young] trasforma in arte la crisi sentimentale, non c'è nulla di deludente. Toast merita di essere annoverato tra le sue opere migliori. A ventun anni dalla registrazione dell'album, Young ci ricorda ancora una volta perché è uno dei grandi del rock. The Telegraph , voto ***** (su 5) All'inizio, questo album dimenticato non sembra dinamico come i primi lavori di Young, ma le canzoni hanno diversi strati che diventano più profondi ad ogni ascolto e, come al solito, il suo modo di suonare la chitarra è incomparabile. Buzz , voto ***** (su 5) Ci sono chiassosi pezzi "da fienile", ma anche ritmi melodici, meditativi, e canzoni strane e insidiose. È un album dotato di una bellezza quasi fragile, di un'intensa solitudine così come di tempeste violente. Non per l'ultima volta, i Crazy Horse hanno permesso a Young di raggiungere luoghi inaspettati. È solo un peccato che abbiamo dovuto aspettare così tanto per poterli raggiungere anche noi. Uncut ,...

Toast: rassegna stampa italiana

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[...] Un’altra produzione avrebbe caratterizzato questi brani, pur conservandone l’anima dolente e quel senso di perdita e di fine di una relazione che lo stesso Young annuncia adesso quale schema portante della sua scrittura all’epoca. CosƬ triste il mood delle canzoni, afferma Neil, da averle messe in un angolo, cercando di dimenticarle o forse di farle decantare. Il recupero di oggi, a più di vent’anni di distanza, non ĆØ un’ingiustizia riparata o un chissĆ  quale gioiello perduto restituito alla luce, eppure [...] riflette una coerenza sonora impagabile e ci ricorda l’alchimia dei Crazy Horse insieme al loro condottiero [...] Rootshighway , rece positiva [...] Le versioni dei brani presenti in Toast hanno sonoritĆ  più crude, esplorative e distintive rispetto alle fortunate rivisitazioni di “Are You Passionate?”. Un’aurea di discontinuitĆ  e precarietĆ  pervade la voce di Young in un unico filo conduttore: il momento in cui si ha consapevolezza della fine di una relazione, spesso preced...

Neil Young & Crazy Horse: Toast (Reprise Records, 2022)

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1. Quit (5.24) 2. Standing In The Light Of Love (4.19) 3. Goin' Home (7.53) 4. Timberline (4.10) 5. Gateway Of Love (10.11) 6. How Ya Doin'? (7.00) 7. Boom Boom Boom (13.06) Prodotto da Neil Young & John Hanlon Registrato ai Toast Recording Studios, San Francisco tra novembre 2000 e febbraio 2001 NYA Special Release Series #9 La recensione di Uncut Magazine Nel 2000 [e all'inizio del 2001, ndt], Neil Young e i Crazy Horse si insediarono ai Toast Recording Studios su Mission Strett, a San Francisco. Il quartiere era in attesa di ristrutturazione, in condizioni misere. La porta sul retro dello studio si apriva su un panorama di edifici abbandonati; a parte un negozio di ciambelle all'angolo, gli unici vicini di casa erano topi e occupanti abusivi. All'interno dei Toast l'atmosfera era incerta. Come Young ha scritto in Special Deluxe, il suo libro di memorie, c'erano "problemi seri con il mio matrimonio" (con Pegi, sua moglie a quell'epoca). A...

The Oral History: Neil Young parla di Toast, l'album inedito dei Crazy Horse

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Toast è un album a sé stante nella mia collezione. Diversamente da qualunque altro, Toast era così triste che non potevo farlo uscire. L'ho saltato e sono andato avanti, facendo un altro album al posto suo. In quel momento, nel 2001, non potevo gestirlo. John Coltrane, uno dei miei eroi, ai suoi tempi registrò della musica ai Toast Studios. Allora forse si chiamavano Coast, o forse no. Il nome è cambiato varie volte negli anni. Erano sulla Mission a San Francisco. La porta di servizio dava su un vicolo. Lì dentro e ra così soffocante che un giorno abbiamo lasciato la porta aperta e abbiamo visto i topi entrare e uscire. Dopodiché siamo usciti a fumare. La musica di Toast parla di una relazione. C'è un momento in molte relazioni che vanno male, molto prima che si rompano del tutto, in cui una delle due persone, o magari entrambe, si rende conto che è finita. Si trattava di quel momento. Il sound è torbido, oscuro, ma non in senso negativo. Imponente. Dalla prima nota puoi sentir...

The Oral History: Toast, 2001 (inedito)

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Neil Young: Stavo registrando un album con i Crazy Horse in un vecchio studio chiamato Toast nell'area [di San Francisco, ndt] chiamata SoMa [….]. Lo studio era in vendita quando c'eravamo noi e sembrava che non sarebbe rimasto ancora a lungo. Tutto sembrava temporaneo, anche i Crazy Horse. Le cose non andavano bene in studio. Sebbene ci fosse qualche grande momento e la musica fosse molto sentita, non era allegra nĆ© decisiva. Era capricciosa, jazzata. LƬ Coltrane ha inciso alcuni dei suoi primi classici e noi lo sentivamo. Usavamo la porta metallica che dava sul retro per prenderci alcune pause per fumare. Tutte le sere andavamo a un ristorante su Market Street e cenavamo insieme, poi tornavamo in studio e suonavamo un altro po', cercando di ritrovare la magia che sempre ci ha accompagnato. A metĆ  di queste sessions, abbiamo fatto un concerto in Sud America chiamato Rock in Rio […] per poi spostarci in Argentina. Il pubblico ci ha adorato. […] Quando siamo rientrati d...