Ruggine Insonne: speciale Year Of The Horse

PerchĆ© rimarcare dieci anni dall’uscita di un album live? Spesso i dischi registrati dal vivo sono puramente celebrativi, quando addirittura non tradiscono una creativitĆ col fiato corto. Ć raro che un live ci fornisca tante indicazioni su un artista. Ma per Neil Young non ĆØ cosƬ. I suoi album dal vivo sono emblematici, ricchi di segni e sintomi, più utili a cogliere indicazioni di rotta e precisazioni stilistiche di quanto non lo siano i dischi incisi in studio. Il live The Year Of The Horse (del 1997 – dieci anni ora) si apre con When You Dance I Can Really Love. Versione incendiaria. Nell’album di studio da cui ĆØ tratta, il giustamente celebre After The Goldrush (1970), la canzone dura tre minuti ed ĆØ un chiaroscuro naĆÆve, un po’ fricchettone, con qualche coretto, un pianoforte boogie squillante. Nella versione live di 27 anni dopo – dilatata fino a sei minuti e mezzo – diventa una locomotiva che arranca e sbuffa lenta vapori lugubri, giocata su timbri bassi. Tenebrosa e sinistra...