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Visualizzazione dei post con l'etichetta American Stars 'n Bars
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Rassegna stampa d'epoca: American Stars 'n Bars / Comes A Time

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AMERICAN STARS ‘N BARS – 1977 Sebbene siano in pochi, quei canadesi finiti nel mainstream americano hanno avuto un grosso impatto. Artisti folk come John Mitchell e Gordon Lighfoot hanno trasformato o perfezionato l'idioma in un modo che i musicisti americani troppo consapevoli non avrebbero mai acconsentito. Analogamente, il rock ha la sua dose di terapia dello shock, se si parla di The Band, che hanno messo il nostro retaggio in un'altra prospettiva, o Neil Young, le cui proteste gridate in “Southern Man” e “Ohio” erano in qualche modo più autentiche dal momento che venivano da un forestiero. Ma, con l'ironia e l'astuzia di cui ha sempre dato prova, Young non affronta questa cultura e i suoi fallimenti nel suo ultimo LP, American Stars 'n Bars, nonostante il titolo sembri riferirsi direttamente all'argomento. Invece, affronta la vita che ha condotto negli States e il successo che ha ottenuto qui. Anche se le sue radici sono canadesi (il “nord Ontario” che...

The Oral History: American Stars 'n Bars (1977)

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Neil Young : Una sera di marzo del 1977, Linda Ronstadt e Nicolette Larson erano a Malibu, a casa di Linda. Andai a trovarle per far sentire delle canzoni che volevo suonare con loro su un nuovo album. Facemmo una cassetta ed entrambe cantarono come degli usignoli. Stare con loro era da brivido. Veniva tutto facilissimo. A differenza di me, sono sempre perfettamente intonate. […] Quell'album era American Stars 'n Bars e lo registrammo alla White House [lo studio del Broken Arrow Ranch di Young, ndr] con il Green Board [la console]. Dopo aver fatto quel disco, Nicolette venne a Nashville e cantò con me sull'album Comes A Time. […] I controcanti di Linda e Nicolette in “Bite The Bullet” non svaniranno mai dalla mia mente. “Hold Back The Tears”: che tiro! Linda dĆ  tantissimo. In “Star Of Bethlehem” l'armonia di Emmylou [Harris] e Ben Keith ĆØ stupenda. [4] Linda Ronstadt : Neil ĆØ un fantastico tenore e Orbison un controtenore, con il vibrato della voce di Emmylou... uh...

Long May You Run / American Stars / Comes A Time - The Rolling Stone archives

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LONG MAY YOU RUN – (The Stills-Young Band) 1976 […] Steve Stills e Neil Young, finendo il disco che stavano facendo assieme, avevano convocato i vecchi amici nell'eventualitĆ  di terminare il loro mitico terzo album. Un mese dopo ĆØ come se questo tentativo non si fosse mai fatto. Stills e Young sono di nuovo in studio per missare il loro lavoro […]. Secondo il manager di Stills, Michael John Bowen, che era presente alle sedute, “non c'era la magia di una volta. Era troppo identificabile come un lavoro di Stills e Young”. David Crosby conferma la versione: “sono stato sorpreso quando ho sentito che non saremmo stati sull'album”. […] Bowen attribuisce anche alla scarsitĆ  di tempo a disposizione il fallimento della reunion (per quanto si sa il quarto tentativo del gruppo): “Quest'anno ĆØ ancora troppo presto per il riemergere di CSNY. Questa estate Stills e Young faranno un tour e pubblicheranno il loro album, hanno bisogno di farlo. ƈ il prossimo stadio di questo c...

American Stars 'n Bars - Rassegna Stampa

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  di Marco Regali da Mucchio Selvaggio n.1 (clicca per ingrandire) American Stars 'n Bars (un titolo emblematico “le stelle e le sbarre americane” che allude alla bandiera americana, con la copertina che pone l'accento sul problema indiano, da tempo discusso negli Stati Uniti) ĆØ un album relativamente nuovo; infatti la prima parte del disco presenta quattro brani del 1974 e 1975, incisi con il vecchio gruppo di Young, i Crazy Horse, con la partecipazione in veste di corista di Emmylou Harris, poi diventata famosa come cantante country. “Star Of Bethlehem” ĆØ una ballata del 1974 con la consueta introspezione della chitarra di Young, con la Harris che arricchisce la parte vocale; poi “Will To Love”, “Like A Hurricane” e “Homegrown”, quest'ultima del 1976, e sono tre diverse facce di una musica a volte riflessiva, ma che sa essere anche trascinante, in un misto di acustica e sonoritĆ  più dure. La seconda facciata ĆØ invece materiale registrato lo scorso aprile, con ...

Neil Young: American Stars n' Bars (Reprise, 1977)

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Hey Hey My My: vien proprio da esclamare, per citare Young, che finalmente siamo (quasi) “out of the blue”. Da oggi infatti, dopo un’attesa che ĆØ parsa eterna, sono finalmente disponibili sul formato Compact Disc ben 4 album appartenenti all’era “classica” del leggendario cantautore originario del Canada ma californiano d’adozione, per ascoltare i quali fino ad ora era necessario ricorrere ad usurate copie in vinile: si tratta del criticamente super-acclamato On The Beach del 1974, del buon acustico Hawks & Doves del 1980, del bislacco Re-ac-tor del 1981, e di questo sottovalutato American Stars ‘n Bars, del 1977 (dal catalogo ĆØ ancora assente il live del 1973 Time Fades Away, ma restiamo in fiduciosa attesa). All’epoca dell’uscita di Stars’n’Bars, una critica eccessivamente distratta dal contemporaneo movimento punk lo stigmatizzò come altalenante esercizio di stile di un dinosauro declinante; ed anche in seguito i fans di Young non hanno mai del tutto apprezzato questo alb...