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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016
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The Oral History: Living With War e CSNY/Dejà Vu, 2006-08

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Neil Young : Ho appena finito un nuovo album con un power trio con trombe e un coro di cento voci. È stato registrato all'inizio di questo mese. Penso sia una versione metal di Phil Ochs e Bob Dylan. Canzoni di protesta folk-metal? Il disco si chiama Living With War. La title track è la seconda di dieci canzoni. Pubblicheremo i testi sul sito. Voglio ringraziare la Warner/Reprise per il supporto, il coro di cento voci e i miei tre musicisti Chad Cromwell alla batteria, Rick Rosas al basso e Tommy Bray alle trombe. Ringrazio inoltre Niko Bolas Larry Johnson, John Nowlands, Tim Mulligan, Darrell Brown, Elliott Roberts e Rosemary Butler ai Redwood Digital Studios della Capital Records. [1] Young : Su USA Today in prima pagina, c'era una grande foto a colori di uno di questi aerei-ospedale che volano dalla Germania in Iraq. E questi ragazzi che erano – erano – ti posso dire che la foto era molto dura. […] Non ho guardato nient'altro che quella foto. La guardavo e mi so

The Oral History: Greendale, 2003

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Neil Young: La sceneggiatura di Greendale l'ho scritta così, senza fermarmi mai, per nessun motivo. Con me avevo sempre un blocchetto e ogni volta che mi veniva in mente qualcosa l'appuntavo. All'inizio non sapevo che stavo scrivendo una storia, pensavo fosse solo un mucchio di canzoni con gli stessi personaggi in comune. [4] Eri in concerto quando l’America ha dichiarato guerra all’Iraq nel 1991, sotto la presidenza Bush. 12 anni dopo, hai cantato queste canzoni a una nazione di nuovo in guerra contro l’Iraq, guidata da un altro Bush. Ti spaventa questo dejà-vu? Young : Credo che questo sia un periodo di grande sconcerto che coinvolge la maggior parte degli americani. Il nuovo modo di concepire la morale emerge da questa amministrazione – il fondamentalismo religioso, un’attitudine di purezza superiore nei confronti del resto del mondo – che non fa parte del nostro classico modo di vivere. Non penso che gli americani si siano sentiti più puri degli altri nel XX seco

The Oral History: Are You Passionate?, 2002

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A proposito del titolo del tuo album, cos’è che ti continua ad appassionare alla vita e al lavoro attraverso gli anni? Young: Sono nato in questo modo. Non è mai stato un problema per me. L’unica cosa che faccio per fare in modo di continuare, e che se devo cambiare qualcosa la cambio. Molta gente non fa cambiamenti, per la loro concezione di lealtà. […] Ma se sei su una strada e c’è un bivio, e sai da che parte andare e sai che c’è qualcosa che ti frena… Voglio dire, se sei sulla tua strada della vita, la devi seguire. E questo significa fare dei cambiamenti quando non è facile restarci, ma in definitiva ciò ti fa sopravvivere, credo. E ti fa continuare ad essere occupato con le tue cose e andare avanti. Picasso dipingeva ancora a – quanti? – 80, 90 anni? Quindi cosa c’è che possa stoppare qualcuno dall’andare avanti a fare la stessa cosa, così a lungo dal non distrarsi? [1] Ma da cosa sei partito? Da queste domande che ti poni nei testi delle canzoni, o dall’idea di fare un alb