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All alone the captain stands: Neil Young su musica, ambiente e democrazia (interviste 2016)

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All alone the captain stands - L'intervista di Flood Magazine, 2016 [...] Ricordi la prima volta che ti sei reso conto dei problemi in cui è il nostro pianeta? Mmm... probabilmente nel 1970. Era una sorta di consapevolezza insidiosa. In quel momento vivevo a Los Angeles da tre o quattro anni. La prima volta che andai a LA l'aria puzzava. C'era così tanto inquinamento... Ma non so descriverlo più di così. LA era il posto più inquinato tra tutti quelli in cui ero stato fino ad allora. Mi ci è voluto un po' per capire che non era il solo posto in quelle condizioni. Nel corso del tempo la mia consapevolezza è cresciuta senza mai fermarsi. Quando hai iniziato ad agire direttamente nelle politiche ambientali? C'è stata un'evoluzione. Sono cambiato, e più sono diventato vecchio, più le cose si sono fatte importanti. Ho iniziato a pensare ai figli dei miei figli, a leggere del corso della vita e della storia lungo i secoli – le stesse cose che succedono...

Neil Young + Promise Of The Real: Earth (Reprise Records, 2016)

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Se avete già letto almeno una recensione di Earth saprete già che Neil Young, in questo album, ha mixato suoni dell'ambiente e versi di animali insieme alle canzoni e agli applausi del pubblico. La base dell'album è stata registrata dal vivo durante il Rebel Content Tour 2015 di Young e i Promise Of The Real, ma al di sopra della base live Young ha allestito un contorno di sovraincisioni di voci, qualche strumento e, appunto, suoni. Detto così potrebbe sembrare un esperimento bizzarro e criptico, di dubbia bellezza o efficacia. Non è così: per fortuna il live album è la parte preponderante e porta con sé tutta la grinta e la qualità della musica che abbiamo sentito durante il tour. Il resto, sì, è un po' bizzarro, ma in modo innocuo: in effetti fornisce all'album un taglio personale e originale, certamente younghiano, che lo rende unico nel suo genere. La tracklist è interessante: anziché inanellare hits, come farebbe chiunque altro, Young sceglie di comunicare un ...

Earth: Rassegna Stampa

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Rolling Stone **** (su 5) Rockol ***½ (su 5) La Repubblica ("un live meraviglioso") Discoclub 1977 Magazine 7 (su 10) Corriere della musica Panorama ("un live straordinario", "uno dei migliori dischi dell'anno") Buscadero ***½ (su 5) Distorsioni 5 (su 10) Enzo Curelli Blog Ondarock 4 (su 10)

Earth: recensioni internazionali

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[…] Earth documenta il Rebel Content Tour, ma va puntualizzato che è ricco di sovrancisioni, migliorie delle intonazioni e, soprattutto, canzoni sottolineate da suoni di animali. Incontrerete un esercito di rane che gracida al termine di “Mother Earth”, uno stormo di oche che starnazzano durante “Country Home” e uno sciame di api che ronzano entusiaste nelle pause di “People Want To Hear About Love”. Il risultato pone Young tra Re Lear e David Attenborough: un patriarca esigente e instabile, audace sostenitore del mondo naturale, i cui amati paesaggi vengono via via erosi dai dogmi del mercato. Da un punto di vista critico, il Rebel Content Tour ha visto uno Young rinvigorito dalla flessibilità dei suoi nuovi pupilli, i quali gli hanno permesso di estrarre dal cilindro parecchi pezzi rari, tra cui “Alabama”, “Here We Are In The Years” e “Time Fades Away”. Diversi, come “Vampire Blues”, non venivano suonati dai primi anni 70. Alcuni di essi sono nella tracklist dell...