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Visualizzazione dei post da 2014
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Rassegna stampa d'epoca: Canterbury House 1968

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Articoli sul concerto alla Canterbury House del 1968 e ad altre esibizioni del periodo . […] Neil Young spiccava tra gli Springfield. Ha scritto, cantato e prodotto alcune delle loro migliori canzoni. E ora, come gli altri membri del gruppo, si è ritrovato da solo a scoprire e far valere la propria forza – e le proprie debolezze. Questa sera Young è alla Canterbury House, e se non lo avete ancora visto dovreste proprio andarci. Sta proponendo pezzi dagli album degli Springfield e dal suo album non ancora uscito, senza nient'altro che la sua chitarra acustica. È una tentazione forte dire che ha sbagliato nell'uscire come solista (questa è la sua prima esibizione). Sembra così solo – la sua voce non sembra essere adatta alle esecuzioni soliste. Hai la sensazione di sentire un disco in stereo con uno dei due altoparlanti spento. Vuoi il basso e la batteria, puoi quasi sentire la canzone tentare di uscire dallo sfondo, un ponte che non può essere costruito con l

Further down the numbers: Neil Young in classifica nel 2014

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Un milione e cinquecentomila copie vendute nel mondo! Non esaltatevi e non eccitatevi, però, perché è la cifra totale raggiunta dai dischi di Young usciti nel nuovo decennio, sommandoli tutti da Le Noise a Storytone. Ora, è vero che le vendite dei dischi sono ormai ridicole (dal 2000 al 2014 una riduzione del mercato discografico dell’80%!!!) però qualche domanda alla Reprise se la staranno ponendo, anche perché specialmente il 2014 è stato commercialmente per il canadese un vero e proprio flop. In questi ultimi anni qualche riconoscimento dall’industria musicale (e non solo) è arrivato: Le Noise è stato certificato Gold in Canada (ma Americana ha venduto ben di più) approfittando dell’appeal della coppia Young/Lanois, Angry World ha procurato un Grammy nel 2011 come Miglior Canzone Rock, Neil è stato insignito del Premio MusiCares Person of the Year e del President’s Merit Award, ha suonato alla cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici a Vancouver. Young ha presenziato in vari

Rassegna stampa d'epoca: Riverboat e il club tour 1969

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Articoli sul concerto del Riverboat Club del 1969 ed altre esibizioni del periodo, tratti da Neil Young Archives Vol.1. In conclusione un estratto da Shakey: A Neil Young Biography. […] Neil ora è tornato a casa al Riverboat, dove già aveva suonato le domeniche quando viveva a Yorkville, ma è stato un ritorno trionfale per il cantautore ventitreenne. Era un po' nervoso all'apertura mentre sedeva con la sua chitarra – suo padre lo guardava suonare per la prima volta. […] Ha fatto circa 100.000 dollari con gli Springfield e oggi ne ha circa 75.000 in investimenti – abbastanza per poter fare ciò che crede. […] Poi, lo scorso maggio, gli Springfield hanno fatto l'ultimo tour, l'ultimo disco intitolato Last Time Around, e sono scomparsi. Le luci si sono affievolite al Riverboat e Neil, in un paio di blue jeans usurati, camicia di plaid e stivali da cowboy segnati, ha preso la chitarra ed è salito sul piccolo palco di legno per andare avanti da solo.

Rassegna stampa d'epoca: Fillmore East e il tour 1970

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Articoli sul tour di Neil Young & Crazy Horse del 1970 tratti da Rolling Stone e Archives Vol.1. Segue un estratto da Shakey: A Neil Young Biography. Nell'approccio alla musica di Young è diventato tutto così personale che quando suona in pubblico la prima impressione è che se ne dimentichi. Ma è un'impressione superficiale, infatti la sua musica richiede un'attenzione estetica e lui finisce per stabilire rapidamente una relazione talmente intima con gli ascoltatori che perfino l'anonima palestra di un college sembra diventare un confortevole club. Così ha fatto alla palestra del Contra Costa Junior College, oltre il Bay Bridge di San Francisco. E le voci che arrivano da tutte le altre città toccate dal primo tour di coi Crazy Horse riportano che in pochissimo tempo hanno ovunque avuto la meglio sulla folla. Young sta finalmente raccogliendo i riconoscimenti che gli sono stati negati fin dai frustranti giorni coi Buffalo Springfield. Come quello di CSN

Rassegna stampa d'epoca: Massey Hall e il tour 1970-71

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Articoli sul tour 1970-71 di Neil Young tratti da Archives Vol.1. In conclusione un estratto da Shakey: A Neil Young biography. […] Suppongo di aver fatto quello che un padre farebbe in quelle circostanze. Sono andato lì diverse ore prima del concerto solo per passeggiare e vedere i manifesti. […] Ho pensato alle notti trascorse intorno al pianoforte nella fattoria di campagna negli anni 30, molto prima che lui nascesse […]. Era tutto nella mia mente, migliaia di ricordi di divertimento e musica, mentre ero di fronte al poster che diceva: Stasera Neil Young, folk-singer. Il resto era parzialmente coperto da pannelli incollati con su scritto: Tutto esaurito. Tutto esaurito non solo quella sera, ma anche la successiva. […] Più tardi mia moglie e io abbiamo cenato e poi ci siamo incamminati in strada attraverso la folla di ragazzi davanti alla Carnegie Hall che imploravano i passanti per un biglietto, disposti a pagare 100 dollari per un posto a sedere che ne valeva 5.

Il dittico inedito Mediterranean / Homegrown

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Mediterranean: le avventure acquatiche di Neil Young “Dopo il suo soggiorno ad Amsterdam [settembre 1974], Young aveva in mente l'acqua [...] e compose con ardore una manciata di nuove canzoni accomunate dal tema dell'acqua. Improvvisamente divenne necessario registrarli su un'isola. Ibiza venne considerata un'ottima opzione ed Elliot Mazer venne menzionato come probabile produttore. Young poi discusse sei canzoni che secondo lui avrebbero dovuto costituire il cosiddetto water album : "Frozen Man", "Star Of Bethlehem", "Maui Mama (Hawaiian Sunrise)", "Deep Forbidden Lake", "Love Art Blues" e "Vacancy". C'era anche una title-track già pronta, "Mediterranean", che fa da esempio del desiderio di Young di una vacanza dalla celebrità. Come molti dei progetti di Young, la registrazione dell'album Mediterranean a Ibiza non andò in porto a causa di quelli che successivamente fu

Neil Young: Storytone (Reprise, 2014)

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Tracklist:   1. Plastic flowers 2. Who’s gonna stand up? 3. I want to drive my car 4. Glimmer 5. Say hello to Chicago 6. Tumbleweed 7. Like you used to do 8. I’m glad I found you 9. When I watch you sleeping 10. All those dreams “Le registrazioni di Storytone sono state un lavoro d'amore. […] Queste canzoni sono state scritte durante un periodo di profondi cambiamenti nella mia vita. In esse c'è tutto ciò che voglio condividere.” Neil Young introduce così il suo ultimo album in studio, che si presenta in doppio formato: un album registrato con un'orchestra sinfonica e una big-band, un altro album in solitaria veste acustica. La collezione di dieci brani tocca due tematiche principali: l'amore e l'ambiente. Il periodo turbolento a cui Neil fa riferimento è il divorzio dal matrimonio con Pegi e una successiva, nuova relazione (con Daryl Hannah); periodo segnato anche da un forte attivismo che ha portato il musicista a prender parte a innumerevoli battaglie (l

Storytone: rassegna stampa

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Storytone, il senso di Neil Young per l'orchestrazione - Il Sole 24 Ore XL Repubblica 7/10 Rockol ***1/2 Roots Highway Distorsioni Jam Online Ondarock 4,5/10 SentireAscoltare 6,3/10 TomTomRock 7,2/10 orchestrale; 8/10 solo OffTopic Blog di Enzo Curelli C'è vita su Marte

Storytone: recensioni internazionali

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Nel nuovo disco di Neil Young, uomo da sempre riverito tanto per le ballad acustiche quanto per il rock psichedelico e straziante, le nuove canzoni sono arrangiate da un'orchestra erudita e precisa di 93 componenti. Inoltre, rompe il silenzio a proposito della fine di 36 anni di matrimonio con Pegi, e della nuova relazione con Daryl Hannah. Prima di tutto, la musica: uno dei più famosi fanatici del controllo in Storytone lascia ai direttori Michael Bearden e Chris Walden carta bianca sull'arrangiamento delle canzoni con archi, fiati, legni e persino un coro di voci. Storytone non è la prima occasione in cui Young lavora con un'orchestra sinfonica. Nel 1972 la canzone "A Man Needs A Maid" era sostenuta ad effetto da un'orchestra. E l'album Comes A Time, pochi anni dopo, vedeva una sezione archi di 17 elementi. Ma prima d'ora non era mai stato completamente orchestrale, il suo lavoro, lasciato alle decisioni altrui. Young è accompagnato anche da

Special Deluxe - Recensioni internazionali

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L'interesse di Neil Young nelle automobili risale a quand'era un bambino che andava in giro sulla Monarch Business Coupe 1948 di famiglia con il suo cane Skippy nel baule. Forse la ragione dietro all'impatto che le auto hanno avuto su di lui è che andavano in giro spesso, sviluppando un senso itinerante che ha alimentato la passione per la strada. I tanti suoi viaggi, comunque, gli hanno permesso col senno di poi di calcolare le emissioni in atmosfera. Queste digressioni interrompono malamente la narrazione, ma Young si sente obbligato ad includerle per la sua coscienza sociale e ambientalista. È una contraddizione interessante: l'amore per le auto contro la consapevolezza del danno ecologico causato dalla combustione fossile. In ogni caso lui dice che il suo interesse è solo per l'estetica delle auto, e non è limitato ai veicoli più moderni e dal design areodinamico. […] Tra le sue preferite c'era il carro funebre che usavano come “tour bus” degli Squires,