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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020
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A Heart of Tube: numeri e considerazioni su Neil Young e Youtube

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La parodia di Neil Young in un episodio di I Griffin ( https://www.youtube.com/watch?v=W4QcXygj0b8 ) “Heart Of Gold” è il singolo di maggior successo di Neil Young. Nel 1972 arrivò al numero 1 negli U.S.A. e in Canada e raggiunse la Top Ten in vari paesi un po’ in tutti i continenti. Il 26 gennaio 2020 questa canzone festeggerà i 49 anni dalla sua prima apparizione live; il caso vuole che fu in Colorado, esattamente dove ora Neil ha casa. Da allora è stata suonata in concerto ben 850 volte, ed è la canzone più  proposta da Young on stage. Possiamo quindi dire senza tema di smentite che è la canzone più rappresentativa del catalogo younghiano? O almeno che la è stata? La è ancora? Nell’era in cui per stilare le classifiche di vendita ci si basa anche su streaming e video, cerchiamo di rispondere affidandoci soprattutto a YouTube e al numero di visualizzazioni. Prendiamo in considerazione i dati degli ultimi 12 mesi. L’unica canzone a insidiare il primato di “Heart Of Gold” pa

Voyage: la lunga odissea di David Crosby

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Oltre alla superba resa audio e al libro con note e fotografie, il grande pregio di Voyage – analogamente a quelle di Stephen Stills e Graham Nash di cui abbiamo già parlato – è di raccogliere sotto lo stesso tetto la produzione di David Crosby, spaiata lungo quattro decenni di Crosby Stills & Nash, Crosby/Nash, Crosby Pevar Raymond e dischi solisti. Una vera odissea, quella di Crosby... Una vita lunga e travagliata che a grandi momenti musicali ha affiancato difficili periodi di isolamento, tossicodipendenza e problemi di salute. Tuttavia, o forse proprio per questa sua anima indomabile, la sua ricercatezza chitarristica e compositiva e il suo timbro stilistico sono subito evidenti a qualunque orecchio, e hanno segnato la storia del rock. Basti pensare alla fama del primo disco solista If I Could Only Remember My Name (persino l'Osservatore Romano lo considera tra i 10 dischi imperdibili, simbolo di una generazione), o ai titoli più rappresentativi di CSN(&Y), come “

Carry On: il meglio del poliedrico Stephen Stills

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Il quadruplo box set di Stephen Stills ripercorre una prolifica carriera solista e come componente di CSN(&Y), Manassas e Buffalo Springfield, fornendoci un quadro dell'ecletticità di questo musicista, che ha sempre saputo spaziare abilmente fra rock, country-rock, folk, blues, latino e gospel. Come gli altri box, di cui abbiamo già parlato, Carry On è stato voluto e curato da Graham Nash e tutti i brani sono proposti in versione rimasterizzata. Il primo disco si apre con un assaggio inedito dello Stills amatoriale: "Travelin" è una folk-song del 1962 registrata per la radio in Costa Rica, dove il giovane Stephen viveva in quegli anni. La sua famiglia infatti si sposta spesso tra Illinois, Costarica e Cuba, e questo dà a Stephen la possibilità di sviluppare influenze musicali assai diversificate, una musicalità e un talento poliedrico. Sin da bambino impara a suonare molti strumenti: pianoforte, chitarra, batteria e percussioni. Con il secondo brano, "Hi