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Visualizzazione dei post da aprile, 2015
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The Oral History: Harvest, 1972

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Neil Young: Alla fine del tour [acustico del 1970-71, ndt] andai allo show televisivo di Johnny Cash […]. Oltre a me, alla seconda puntata c'erano James Taylor e Linda Ronstadt. […] Fu lì che conobbi il produttore discografico Elliot Mazer, con il quale andammo in studio a provare alcune versioni delle canzoni nuove. C'era anche Tim Drummond, che mise su una grande band insieme a Kenny Buttrey, John Harris, Ben Keith e un altro chitarrista che suonò cose gustose come gli armonici di “Heart Of Gold”. Il sound di questa band era fantastico. James e Linda vennero ad aggiungere dei cori; James suonò addirittura il banjo su “Old Man”. Questa seduta di registrazione segnò un inizio importante per Harvest. Qualche settimana dopo ero a Londra a registrare “A Man Needs A Maid” e “There's A World” con la London Symphony Orchestra, prodotte e arrangiate da Jack Nitzsche. Dopo averle ascoltate […] Jack disse: “Credo sia un po' eccessivo”. Sapevamo che era un'esagerazione m

The Oral History: After The Gold Rush, 1970

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Neil Young : Di nuovo a Topanga [dopo il tour dei Crazy Horse del 1970, ndt], a casa mia venne Dean Stockwell con una sceneggiatura intitolata After The Gold Rush. L'aveva scritta insieme a Herb Berman e voleva sapere se potevo occuparmi della musica. Lessi la sceneggiatura e la tenni per un po'. In quel periodo stavo scrivendo tantissime canzoni. Alcune sembrava adattarsi perfettamente alla storia. La canzone “After The Gold Rush” fu scritta per accompagnare il protagonista del film mentre trasporta l'albero della vita attraverso Topanga Canyon diretto all'oceano. […] Era un po' demenziale, non certo la classica storia hollywoodiana. Io ero davvero preso. Evidentemente allo studio non piacque perché non se ne fece nulla. Continuai a registrare quasi tutto l'album nello studio che avevo costruito in casa. Ralphie [Molina dei Crazy Horse, ndt] e Greg Reeves erano la sezione ritmica, Nils Lofgren era soprattutto al pianoforte ma in una canzone anche alla chitar

The Oral History: il tour e il disco inedito dei Crazy Horse, 1970

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Neil Young: Facemmo un tour per club quando iniziammo – tutto ciò che avevamo era il mio Deluxe, il piccolo ampli di Billy e il Bandmaster di Danny – veramente poca roba. Nessun grosso staff. Nessuna agitazione. Stavamo nel camerino a fumare per poi salire e suonare “The Losing End”, “Cinnamon Girl”, “Everybody Knows” e “Down By The River” oppure “Cowgirl In The Sand” – mai tutte e due insieme, perché pensavamo non fosse una buona idea suonare così tanto in un solo set. [1] Mi ricordo Danny che faceva “Look At All The Things”. È un peccato che a quei tempi lui non cantasse un numero maggiore di canzoni sue. […] Io facevo cinque o sei canzoni in acustico, poi veniva fuori il Cavallo e scuotevamo il locale a suon di rock. […] A metà del 1970, al Santa Monica Civic ci fu lo show finale dell'ultimo tour dei Crazy Horse insieme a Danny. […] In quel tour ci esibimmo anche al Fillmore East e di recente è stato pubblicato un cd che documenta quei concerti all'interno della Perfo