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The Oral History: Harvest, 1972


Neil Young: Alla fine del tour [acustico del 1970-71, ndt] andai allo show televisivo di Johnny Cash […]. Oltre a me, alla seconda puntata c'erano James Taylor e Linda Ronstadt. […] Fu lì che conobbi il produttore discografico Elliot Mazer, con il quale andammo in studio a provare alcune versioni delle canzoni nuove. C'era anche Tim Drummond, che mise su una grande band insieme a Kenny Buttrey, John Harris, Ben Keith e un altro chitarrista che suonò cose gustose come gli armonici di “Heart Of Gold”. Il sound di questa band era fantastico. James e Linda vennero ad aggiungere dei cori; James suonò addirittura il banjo su “Old Man”. Questa seduta di registrazione segnò un inizio importante per Harvest. Qualche settimana dopo ero a Londra a registrare “A Man Needs A Maid” e “There's A World” con la London Symphony Orchestra, prodotte e arrangiate da Jack Nitzsche. Dopo averle ascoltate […] Jack disse: “Credo sia un po' eccessivo”. Sapevamo che era un'esagerazione ma lo avevamo fatto e lo adoravamo. Poi, quando io e Carrie [Snodgress] eravamo insieme sul serio e lei stava venendo a vivere al ranch, scrissi il resto di Harvest e tornammo a Nashville per un'altra seduta di registrazione. Facemmo “Out On The Weekend”, “Journey Through The Past” e qualche altro brano, compreso “Harvest”. Poi chiesi alla band di venire al ranch con Eliot Mazer per registrare qualcosa nel capanno. È lì che abbiamo fatto “Alabama”, “Are You Ready For The Country” e “Words”. [12]
Harvest fu semplicemente facile. Mi piacque perché avvenne velocemente, come una cosa casuale – non stavo cercando il “Nashville sound”, loro erano i musicisti che c'erano lì. Hanno preso la mia roba e l'abbiamo suonata. Entrati e usciti – a Nashville si fa così. Non c'erano idee predefinite. Elliot Mazer era nel posto giusto al momento giusto. Mi ha lasciato fare musica e registrarla. […] Harvest e Comes A Time mi rappresentano molto, tanto quanto le cose che ho fatto con i Crazy Horse. […] Quando feci Harvest ero innamorato. Stavo con Carrie. Quindi riguarda quello. Ero un ragazzo innamorato e sulla cima del mondo. [...] Per fortuna superai quella fase. […] Suppongo grazie al tempo. Trovando la donna giusta. Il tempo era una bella cosa. [1]

Che accadeva alla tua vita quanto è uscito Harvest?
Young:
Prima di registrare quel disco avevo passato mesi a letto, con la colonna vertebrale che si stava disintegrando. Avevo conosciuto un’attrice, Carrie Snodgress. Abbiamo avuto il nostro primo figlio, un magnifico ragazzino, Zeke. Tutto questo contava molto nella mia vita, e si può ritrovare nelle canzoni di Harvest, anche se lo spirito del disco non è probabilmente in sintonia. Volevo suonare rilassato, il mio modo di dire “sono più tranquillo. Posso suonare duro su “Ohio”, “Southern man”, ma adesso ho altre cose in testa”. [4]

Young: Stando steso a letto ho avuto un sacco di tempo per pensare a cosa era successo. Pensavo che la popolarità fosse una buona cosa, ma sapevo anche che qualcos’altro stava morendo. Mi isolai sul serio. C'era stato un lungo periodo nel quale mi sentivo in contatto col mondo esterno perché stavo ancora a guardarlo. Poi fai qualcosa nel modo in cui lo vuoi, smetti di guardare dal di fuori e cominci ad andarci dentro. E questo fece cambiare qualcosa nella mia mente; pensavo a tutte queste cose. Passai molto tempo disteso sulla schiena. Questo influì sulla mia musica. Tutto il mio spirito era prono. [8]
Harvest rappresenta per me un amore verso qualcuno, quando voto me stesso a qualcuno, quando cerco di mostrare a qualcuno ciò che ho nel cuore. [5]
Nashville Skyline di Dylan e Harvest sono state, credo, le due escursioni nel country da parte di artisti di musica popolare. Sono da prendere per come sono. A quel tempo erano semplicemente qualcosa che avevamo fatto, e che suonava bene. Il country è basato sulle canzoni e su canzoni che parlano della gente. […] Harvest nacque mentre stavo facendo un tour acustico, dopo After The Gold Rush, uscito l'anno precedente. Stavo suonando tutte le canzoni di Harvest, e ricevevo recensioni degli show che dicevano che le nuove canzoni mancavano della profondità di quelle dell'inizio della mia carriera, molto più significative, e che probabilmente ero alla fine della mia carriera. […] Se era un successo commerciale, mancava di profondità. Di solito è questo che ottenevo da gran parte delle recensioni. È difficile fare nuove cose se ci si preoccupa delle recensioni, ma non me n'è mai importato, non sono mai stato in competizione per essere il numero uno. […] Una volta che avevi una hit di successo, tutti si aspettavano che la rifacessi ancora, con lo stesso sound. Io non volevo essere ciò che qualcuno mi diceva di essere. [9]

Dunque quale fu il risultato di Harvest?
Young
: Essenzialmente l'isolamento. Mi piaceva l'idea di essere capace di scappare. Di controllare quel lato della cosa. Di non dover essere sempre in prima linea. [1]

E' il tuo album più popolare. E' importante per te?
Young
: Non più di tutti gli altri. La gente lo separa dagli altri, ma non è che uno dei miei numerosi figli; non so in che cosa sarebbe migliore o superiore agli altri. Ad ogni modo, non mi ha impedito di fare dischi molto più scuri dopo, come Time Fades Away o Tonight's The Night. Ho detto spesso che Harvest mi aveva portato al centro della strada, del viale, ma mi sentivo tutto sommato bene, e spesso anche meglio, sulla banchina. Si torna sempre ai trasporti. Mi piace parlare di uno e poi di un altro. Alcune volte ho anche voglia di volare. Ci sono tanti modi diversi per arrivare a destinazione, perché non provarli tutti? [11]

Kenny Buttrey: “Meno è meglio” era la sua frase ricorrente. L'unica cosa venuta da me è il piatto sulla strofa di “Heart Of Gold”... Neil disse a tutti cosa suonare, nota per nota. Se suonavi qualcosa che non gli piaceva, ti lanciava un'occhiata che non avresti dimenticato. Neil assembla i migliori musicisti del mondo e vuole che suonino nel modo più stupido possibile. […] Se sei sulla sua lunghezza suona grandioso, se non lo sei suona orrendo. […] Il suo ritmo chitarristico è semplicemente perfetto – sembra che vada rallentando, ma è solo il feeling di Neil Young. Un batterista non può dargli un certo tempo, perché se lo metti a metronomo uccidi il suo feeling. [1]

Young: Io non la vedo così. Non mi piace che i musicisti suonino forzature. Buttrey aveva un gran bel feeling […] e imboccò la sua direzione molto bene. È un batterista formidabile. [1]

Nils Lofgren: Neil ha sempre fatto solo quello che musicalmente lo ispirava. E dato che ha così tanto talento in molti ambiti, penso che quando fece Harvest ne era davvero coinvolto. Non penso avesse pianificato di fare un disco commercialmente utile. Penso volesse fare il disco emozionale e bellissimo come gli suggeriva l'ispirazione. So anche che, come qualsiasi essere umano, il fatto che il disco divenne un successo enorme fornì a Neil una libertà economica che gli permise di esplorare nuove cose. [10]

Elliot Mazer: Ricordo di essere arrivato al ranch, un giorno, e alla radio KFRC, una grossa stazione da hit parade, trasmetteva “Heart Of Gold”. Neil […] era rammaricato dal sentire la sua canzone alla radio. [1]

Young: Una canzone di successo è qualcosa di molto pericoloso. Devi stare molto attento: imbroccane un paio e sei fottuto, sarai per sempre ingabbiato dentro il ruolo della popstar... Io stesso, per molti, sono ancora quello delle canzoni folk-rock di fine anni '70: “Old Man”, “Heart Of Gold”... Credo di aver scritto cose altrettanto buone in seguito, ma gli stereotipi sono duri a morire. [6]

Mazer: Gli Stray Gator erano l'altro lato di Nashville. Non facevano parte dell'establishment. [1]

Morris Shepard: Rassy [Young, la madre di Neil] lo scherniva sempre per l'essere diventato una star, e non in modo simpatico. Neil fece del suo meglio per trattarla con rispetto e non perdere la calma, ma era difficile. Non gradiva averla intorno. [1]

Graham Nash: Sono lì al ranch e Neil mi fa, “vuoi sentire qualcosa?” Così andiamo al lago e remiamo fino al centro su una barchetta e io penso, “Gesù Cristo, questo tizio sarà un mistero per me per tutta la vita, se mi vuole parlare in privato ci sarà un altro posto anziché in mezzo a un cazzo di lago su una barca”. Quello che aveva fatto era trasformare la sua casa nell'altoparlante sinistro e il fienile nell'altoparlante destro, e stava facendo suonare Harvest. E alla fine Elliot Mazer viene alla spiaggia e dice, “Neil, com'era?” Neil si gira e grida, “Più fienile!” [1]

A proposito di “Harvest”
[Parlando del fatto che la canzone si ispirava ai problemi con Carrie Snodgress e sua madre].
Young:
Sì, c'entrava lei. […] “Harvest” è una delle mie canzoni più belle. È la cosa migliore di Harvest. [1]

A proposito di “A Man Needs A Maid” e “There's A World”
Young:
A Man Needs A Maid risale a poco prima della liberazione della donna. [9]
Scrissi “A Man Needs A Maid / Heart Of Gold” mentre ero in tour. Al piano. Era un medley, le due canzoni erano insieme. Dovreste vedere il video dell'esecuzione con la London Symphony Orchestra. C'è un take che è straordinario. Non è quello che abbiamo usato. Era corretto separarle. “There's A World” è artificiosa. “A Man Needs A Maid” è pomposa ma perfetta. Ecco la differenza. [1]

Richard Meltzer: Young voleva porre un limite a ciò che una donna poteva essere per lui con quelle cose che potevano essere gestite senza stressarsi, quindi la prima cosa che voleva era una domestica. Aveva bisogno di amore, di figa, di eccitazione, ma innanzitutto di una domestica. Io pensai che fosse veramente emozionante. [1]

A proposito di “Heart Of Gold”
Young:
“Heart Of Gold” mi spinse al centro della strada. Viaggiare lì divenne presto una noia così decisi di dirigermi verso il fosso. Una guida più accidentata ma dove ho conosciuto persone più interessanti. [2]

Live at Massey Hall 1971 presenta la versione embrionale della tua più grande hit, “Heart Of Gold”; qui è solo una parte del brano “A Man Needs A Maid”.
Young:
Esatto. La pensai così in origine. Una piccola parte di piano nel mezzo di una canzone più lunga. [...] Poi si è trasformata. È cresciuta. [7]

A proposito di “Old Man”
Young:
Il primo giorno che giunsi al ranch, il custode, Louis Avila, e sua moglie Clara, vivevano in una piccola casa circa duecento yards dalla mia. Un lago con anatre, rane e pesci, e uccelli dalle ali rosse, divideva le nostre due proprietà. […] Era bellissimo e ogni giorno facevo il mio sentiero da casa fino a un paio di enormi sequoie vicino all'acqua, mi sedevo e bevevo il caffè del mattino. Legioni di uccellini dalle ali rosse cantavano a squarciagola ad ogni alba e tramonto. A volte mi sedevo e mi facevo una canna, aspettando la prossima canzone che sarebbe nata. Le canzoni venivano sempre e il giorno del mio compleanno ne scrissi una per Louis. [13]
Louie... un simpatico vecchio ragazzo. Era bello quando c'era, erano giorni semplici. Allora non capivo che per lui era la fine di un'era e per me l'inizio di un'altra. Accaddero troppe cose al ranch. Mi disse che se ne doveva andare. [1]

“Does it mean that much to me / To mean that much to you?” era rivolto a qualcuno in particolare, o a tutto il pubblico?
Young:
Il pubblico era senza dubbio quello a cui puntavo. [1]

A proposito di “The Needle And The Damage Done”
Young:
La scrissi per Danny Whitten. Era così devastato, così dipendente, che si fece di eroina e quasi morì di overdose. [3]

Poi morì davvero per overdose dopo che Harvest era uscito. Sapeva che quella canzone era su di lui?
Young:
Doveva saperlo. Non mi sono mai seduto davanti a lui a dirgli “Danny, ascolta questa”. Non credo che quella canzone sia per una sola persona. Ho fatto qualcosa in cui tutti potessero riconoscersi. [3]

A proposito di “Words”
Young: “Words” è la prima canzone che svela qualcosa dei primi dubbi sulla relazione a lungo termine con Carrie. La nostra storia era appena iniziata. Avevamo sempre intorno troppa gente che parlava, se ne stavano seduti in cerchio a fumare nella mia sala da pranzo. Prima non era mai stato così. Io sono una persona molto tranquilla e riservata. La serenità stava andandosene. Il cambiamento era troppo rapido. Mi ricordo quando sono saltato fuori sul prato dalla finestra della sala da pranzo solo per uscire – per arrivare alla porta ci voleva troppo tempo! “Words” - troppe parole, così mi sembrava. Ero giovane e non ero pronto. Diventai paranoico, ossessionato dai giochetti mentali che gli altri cercavano di fare con me. Prima non ci avevo neanche mai pensato. Harvest fu realizzato così: con amore all'inizio e con alcuni dubbi alla fine. [12]
Carrie mi aveva fatto un brutto incantesimo... Era negativa... […] Guarda le cose che ho scritto prima di conoscerla - “Old Man”, “Heart Of Gold”, “Tell Me Why”. Poi guarda quello che è venuto dopo... [1]

Fonti:
[1] Jimmi McDonough, “Shakey – A Neil Young Biography”
[2] Note di Young in Decade (1977)
[3] Rolling Stone 1988
[4] Mucchio Selvaggio Extra 1993
[5] Best 1976
[6] Rolling Stone 2010
[7] Guitar World 2009
[8] Rolling Stone 1979
[9] www.inthestudio.net 2012
[10] Uncut.co.uk, 2009
[11] Telerama 2012
[12] Neil Young, “Il Sogno di un Hippie”
[13] Neil Young, “Special Deluxe”





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