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Toast: rassegna stampa italiana


[...] Un’altra produzione avrebbe caratterizzato questi brani, pur conservandone l’anima dolente e quel senso di perdita e di fine di una relazione che lo stesso Young annuncia adesso quale schema portante della sua scrittura all’epoca. Così triste il mood delle canzoni, afferma Neil, da averle messe in un angolo, cercando di dimenticarle o forse di farle decantare. Il recupero di oggi, a più di vent’anni di distanza, non è un’ingiustizia riparata o un chissà quale gioiello perduto restituito alla luce, eppure [...] riflette una coerenza sonora impagabile e ci ricorda l’alchimia dei Crazy Horse insieme al loro condottiero [...]
Rootshighway, rece positiva

[...] Le versioni dei brani presenti in Toast hanno sonorità più crude, esplorative e distintive rispetto alle fortunate rivisitazioni di “Are You Passionate?”. Un’aurea di discontinuità e precarietà pervade la voce di Young in un unico filo conduttore: il momento in cui si ha consapevolezza della fine di una relazione, spesso precedente alla rottura e alla conseguente caduta libera. Con maggiore lucidità e con quel pizzico di distacco capace di rendere nitido qualsiasi disordine emotivo, Toast è un disco che merita di essere scoperto – piuttosto che nascosto – per la sua sincerità compositiva. Un ulteriore tassello, che pur non aggiungendo molto nella longeva carriera di Young, ci accoglie in uno dei periodi più irrisolti e di maggiore fragilità di uno degli migliori artisti che il mondo abbia mai conosciuto.
Thesoundcheck.it, rece positiva

[...] A ben vedere “Toast” non sposta di una virgola gli equilibri di una cavalcata lunga mezzo secolo, ma permette uno sguardo quasi privato sulle tante tensioni che all’epoca Young stava attraversando in prima persona con un sound diretto, rugginoso e discontinuo, ma anche decisamente sincero. La sua voce, in ultimo, sembra più volte sul punto di non controllare tutto il disordine emotivo che emerge, irrisolto, tra le vibrazioni riverberate in quel vecchio studio di registrazione. Così, quasi per contrappasso, l’atmosfera fin troppo cupa di queste canzoni ha finito per determinare la speranza e la fiducia che pare trasparire apertamente in “Are You Passionate?” [...]
Rockol, voto 7 (su 10)

[...] C'è un velo di solitudine e tristezza che riposa sopra le canzoni, certamente un lascito di una crisi amorosa con la moglie Pegy (tra l'altro presente insieme a Istrid Young in alcuni cori) con la quale si era trasferito a San Francisco, in un appartamento a Green Street. [...] Un disco certamente per fan accaniti, un po' come tutti gli archivi ma anche un chiaro manifesto della straripante vena artistica di Neil Young, che si perde in vasi sanguigni sempre "troppo" carichi di passione, esuberanza, dubbi, ripensamenti. Vita.
Enzo Curelli blog, rece positiva

[...] Goin' Home a parte, che è identica nei due dischi, i tre brani rimanenti hanno un suono più cupo e le esecuzioni sono dilatate e dense, mentre le canzoni ripescate sono assoluta energia senza fronzoli, bestie da palcoscenico. [...] A posteriori, un disco severo, piacevole e coeso come Toast avrebbe meritato la pubblicazione. [...]
Tom Tom Rock, voto 6.9 (su 10)

[...] Musica aspra, ruvida, oltremodo diretta, a tratti meravigliosamente grezza, proprio come ci ha abituato l'ombroso nord americano ogni volta che sceglie di lanciare sferzate in sella all'indomabile cavallo pazzo. [...]
Artistsandbands.com, rece positiva

[...] Un’opera discontinua, non del tutto centrata, anche se, sicuramente, assai appetibile per gli amanti del suono Crazy Horse [...]. Toast è un disco che suona ondivago, che si muove per cinquantadue minuti fra alti e bassi, che regala cose preziose e altre sostanzialmente inutili. [...]
Loudd, voto 6.5 (su 10)



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