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Too soon gone... Bruce Palmer (1946-2004)


di Salvatore Esposito e Stefano Frollano - 01/10/2004

Questa notte con immenso dispiacere abbiamo appreso la notizia della morte di Bruce Palmer, storico primo bassista dei Buffalo Springfield, stroncato venerdì da un attacco cardiaco. Di Bruce si è parlato sempre poco ma tutti sappiamo che fu membro effettivo dei Buffalo Springfield solo per il primo album, essendo poi uscito, nel 1968, dalla band poco prima del secondo album a causa di incompatibilità con Stills e per vari problemi di droga. Diversamente da Young, Palmer non dette mai suoi brani ai Buffalo Springfield, sebbene con le sue linee di basso fosse determinante per svelare il lato più rock della band il cui sound era quasi tutto incentrato - per volere di Stills - sul country-folk. A Bruce Stills deve la famosa accordatura di Suite Judy Blue Eyes e di tante altre sue canzoni. Torno` fugacemente in studio soltanto per incidere un disco da solo, The Cycle Is Complete (Verve, 1971 - Collector's Choice, 2003) (inserito nei cento dischi di musica psichedelica del Mucchio Selvaggio Extra) e poi scomparve dalle scene musicali fino al 1982. Questo suo unico disco, e in particolare le sue due lunghe suite, costituisce un caso a parte nella storia del rock. Alpha Omega Apocalypse occupa quasi per intero la prima facciata. Su un fitto tappeto percussivo indiano e pellerossa si srotola una jam intensamente lirica di chitarra, organo, violino, oboe e voce, un incubo quieto e perenne al limite del visionario lisergico e della trance mantrica. Improvvisazione e dissonanze, rock e primitivismo, convivono miracolosamente in un affresco lisergico-psicologico che fa il paio con quello, peraltro piu` "umano", di Crosby, in un delirio interiore che ha pochi eguali. Calm Before The Storm e` una preghiera primordiale levata agli dei da un canto religioso e da una sezione di violini; la musica dipinge a fosche tinte l'avvicinarsi della tempesta (le nubi che si addensano, il vento in agguato fra le fronde, stormi d'uccelli in fuga), e la quiete soprannaturale che permea tutte le cose, animate e non. Piu` che psichedelica, la sua era una musica che non aveva ancora nome, una musica innamorata di infinito e di eternita`. La sua carriera musicale affonda nell'anomimato ma ne esce per una parentesi con la Trans Band di Young nel 1982 e successivamente nel 1988 quando fece un tentativo timido di rifondare i Buffalo Springfield trasformando il nome in Buffalo Springfield Revisited ma fu solo una sorta di cover band di cui ci resta solo una videocassetta. Nel 1997 fu introdotto nella Rock n' Roll Hall Of Fame con i Buffalo Springfield, di lui ci restano quelle immagini forse un po' patetiche, ma indimenticabili, con la sua aria da hippy consumato, con la testa ancora un po' nei mitici 60 e un po' all'India.

"But if crying and holding on
And flying on the ground is wrong
Then I'm sorry to let you down
But you're from my side of town
And I'll miss you..."
da Flying On The Ground Is Wrong, Buffalo Springfield 1966

 (fonti: Scaruffi.com)

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