Buffalo Springfield: Buffalo Springfield (ATCO, 1967)
di Salvatore
Esposito
L'avventura
dei Buffalo Springfield iniziò a Toronto quando Neil Young cominciò
a frequentare i locali folk, dove conobbe Stephen Stills e Richie
Furay con cui fondò una delle sue prime band The Mynah Birds. Nel
1966 dopo aver sciolto questa formazione si trasferì in California
assieme al bassista Bruce Palmer, a Los Angeles, casualmente, rivide
Stills e Furay e insieme a loro fondò i Buffalo Springfield. Nel
1967 pubblicarono il loro primo album, l'omonimo, Buffalo
Springfield, grazie a questo fenomenale esordio discografico giunsero
in poco tempo sulla bocca di tutti diventando presto una delle rock
band più apprezzate dell'epoca. Già il nome Buffalo Springfield che
richiamava il nome di una macchina agricola, riporta dritto alla
tradizione a cui la band era profondamente legata, infatti questo è
un disco essenzialmente basato su strutture folk riattualizzate con
una miscela esplosiva di country rock ancora intriso di echi beat,
ingenuità folk, ma si possono intuire chiaramente i semi che
porteranno al futuro raccolto. L'album è in gran parte ad
appannaggio della coppia Stills e Young, così come gli altri due
album che seguiranno, tuttavia l'importanza di questo esordio dei
Buffalo Springfield va oltre la loro ingombrante presenza infatti a
caratterizzare il disco c'è una solida unità di gruppo in cui ogni
elemento occupava un ruolo fondamentale. Tuttavia Neil e Stephen e i
loro conflitti rappresentano i due poli intorno a cui ruota tutta la
poetica folk-rock degli Springfield. A colpire profondamente gli
ascoltatori dell'epoca fu proprio il genio creativo che le canzoni di
quel disco nascondevano, il perfetto songwriting e l'utilizzo di
complesse parti vocali, alcune addirittura per quattro voci, su uno
sfondo prettamente acustico con chitarre che imbastivano armonie
surreali fanno di questo album un pezzo di storia. Stesso discorso
per la sezione ritmica Bruce Palmer e il batterista Dewey Martin che
si dimostrarono estremamente duttili e soprattutto di eccezionale
affidabilità. La sola presenza di una canzone come “Go And Say
Goodbye” basterebbe a questo disco per essere ricordato come uno
dei più belli di tutta la storia del rock americano, non mancano
altri veri capolavori come l'unico hit single del gruppo, “For What
It's Worth”, un pezzo che ha vissuto una storia a se rispetto
all'intero disco, o ancora altro pezzo assolutamente indimenticabile
come “Out Of My Mind”, dove un giovane Young comincia a
combattere i propri fantasmi interiori. Tuttavia emergono tratti
ancora grezzi, o appena abbozzati che lasciano un po' l'amaro in
bocca alla luce della storia di questa band, infatti la loro vita fu
breve, durò il tempo di tre dischi e finì per essere ricordata
nella storia del rock come una grande promessa non mantenuta. La già
citata “Go and Say Goodbye” di Stephen Stills ad esempio può
essere considerato un brano pionieristico per il country-rock a
venire, o ancora la beatlesiana “Sit Down I Think I Love You” con
un particolarissmo ritornello naive, sempre a firma Stills,
rappresentano solo una delle facce di questo lavoro si poliedrico ma
ancora un po' acerbo. Di scintillante bellezza sono le composizioni
di Neil Young che però canta solo in due brani come lead vocals
(Richie Furay canta le altere tre composizioni di Young), si nota
infatti il suo stile pieno di talento e di enigmatico lirismo
particolarmente in “Nowadays Clancy Can't Even Sing”, penalizzata
non poco dalla voce nasale di Richie Furay, incomprensibilmente
preferito all'originale compositore. Splendide tra le altre
composizioni di Young "Do I Have To Come Right Out And Say It"
e "Flying On The Ground is Wrong", dalla preziosa linea
melodica e dai deliziosi controcanti dei tre grandi vocalist. In
conclusione questo disco può essere considerato uno dei fondamentali
capisaldi della storia della musica west coast e sopratutto un
anticipazione del country rock a venire.
For What It's Worth
Go And Say Goodbye
Sit Down I Think I Love You
Nowadays Clancy Can't Even Sing
Hot Dusty Roads
Everybody's Wrong
Flying On The Ground Is Wrong
Burned
Do I Have To Come Right Out And Say It
Leave
Out Of My Mind
Pay The Price
Buffalo Springfield
Buffalo Springfield
Atco 1966
Neil Young: guitar, piano, vocal
Stephen Stills: guitar, vocal
Richie Furay: guitar, vocal
Bruce Palmer: bass
Dewey Martin: drums, vocal
Recorded at Gold Star Recording Studios and Columbia Recording Studio, Hollywood, June-Sept. 1966
Produced by Charles Greene & Brian Stone