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Return To Greendale: recensioni internazionali e italiane


Una celebrazione della vita quotidiana che dipinge un ritratto delle varie generazioni della famiglia Green in una città immaginaria della California, mentre viene sconvolta dalle sparatorie e dall'invadenza delle multinazionali. (...) Neil è sciolto, elementare, colloquiale, un po' predicatore, un tocco irascibile. Non ci sono sorprese, ma (...) i Crazy Horse sono un sicuro piacere.
The Times, voto **** (su 5)

Questo disco e il film che lo accompagna sono pieni di dure verità sulla negligenza delle istituzioni soprattutto quando si tratta di affrontare il cambiamento climatico invece di fare profitti a spese dell'ambiente. Questa storia multi-generazionale sembrava destinata sia ai boomers che ai loro eredi, sottolineando che dovremmo preoccuparci tutti dell'amministrazione della Terra in modo progressista e lungimirante. Se questi sentimenti risuonano ancora oggi, è perché Young canta di queste cose da sempre.
Exclaim, voto 8 (su 10)

Va oltre il concetto di brani insoliti, tranquilli e lunghi, e al cuore di questo live set ben registrato ci sono alcune ottime canzoni. I personaggi sono disegnati abilmente, il dolore per la sfortuna della famiglia colpisce profondamente e il messaggio ecologico non esce mai di scena. Con i suoi 80 minuti metterà alla prova la pazienza di tutti a parte i fan più affezionati, ma Neil Young ha sempre premiato chi è paziente.
Guitar.com, voto 7 (su 10)

Anche se la costante attualità di Return To Greendale rappresenta un mezzo per un fine più grande, è nondimeno cruciale per ricordare quanto sia importante rimanere a conoscenza della storia. Anche solo per prendere atto di come le sue lezioni possano cambiare con il passare del tempo... oppure no.
Glide Magazine, rece positiva

Return To Greendale mostra il gruppo in un groove ispirato, con le imperfette poesie di Young (...) sostenute da riff semplici e senza tempo. Il calore ipnotico della sua chitarra diventa il veicolo per testi di matrice folk. (...) Parte del fascino di Greendale risiede nella combinazione creata da Young tra il personale e il politico. Raramente è riuscito a unire entrambi in modo così convincente per la durata di un intero disco.
Riff Magazine rece positiva

La registrazione dal vivo non contribuisce molto a rimodellare il significato dell'album originale, ma il video mostra la realizzazione completa dell'idea di Young.
Spectrum Culture, voto 7.3 (su 10)

Sono altalenanti, paiono muoversi su una curva sinusoidale che non raggiunge picchi altissimi, ma che allo stesso tempo difficilmente tende in basso. Suonano traballanti, nella tipica e quasi unica impostazione dei Crazy Horse. Questo aspetto, in alcuni casi, rende in maniera perfetta l’atmosfera della cittadina che Neil dipinge con i versi. [...] Ma ci sono anche le occasioni sprecate, dove pare mancare sempre qualcosa, quello spunto che poteva fare dell’album un grande album.
Tom Tom Rock, voto 7 (su 10)

Durante il tour d’accompagnamento Neil Young si servì della collaborazione sul palco di molti artisti, cantanti e attori per dare ulteriore stratificazione alla storia del dramma esperito dagli abitanti dell’omonima cittadina. Le 10 canzoni dell’album originale sono suonate in sequenza con il cast che recita i testi aggiungendo quindi ulteriore intensità alla performance. Return to Greendale rende in maniera molto sentita l’esperienza multimediale offerta dallo show
Sentieri Selvaggi (nessuna valutazione)

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