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Neil Young torna al Roxy: i concerti del 20 e 21 settembre 2023



Neil Young torna al Roxy e le canzoni di morte diventano canzoni di sopravvivenza
Neil Young e i Santa Monica Flyers sono risaliti sul palco del Roxy, lo stesso che inaugurarono esattamente cinquant’anni fa con uno show entrato nella storia [...]. Una serata eccezionale che ha visto l’esecuzione di tutto Tonight’s The Night del ’75 e dell’intero Everybody Knows This Is Nowhere del ’69 [...] Metteteci un disco al cui centro c’è un dolore lancinante e rischiate di avere un concerto funebre. E invece no, è stato gioioso così come è stata una gioia constatare che quattro dei cinque musicisti che suonarono al Roxy nel 1973 sono ancora qui per fare musica e onorare gli amici che si sono lasciati alle spalle.


Neil Young e i Crazy Horse riavvolgono il tempo al Roxy
"Ci sono un sacco di cose da ricordare, qui", ha mormorato Neil Young salendo sul palco del Roxy giovedì sera, e si capiva che non stava parlando solo delle parole di alcune delle sue canzoni più vecchie.
Il rocker canadese era il protagonista del secondo di due concerti sold-out con la sua band Crazy Horse per commemorare il 50° compleanno dello storico club di West Hollywood, alla cui inaugurazione aveva suonato con lo stesso nucleo di musicisti per tre notti nel lontano settembre 1973. Gli spettacoli, ognuno dei quali è servito a raccogliere fondi per 1.000 dollari a biglietto per i bambini disabili della Bridge School e della Painted Turtle, facevano parte di una più ampia campagna Roxy50 promossa dal cofondatore del locale, Lou Adler, e da suo figlio Nic. [...]
Ma Young, 77 anni, stava anche celebrando un paio di momenti importanti della sua storia. [...] Lo spettacolo è iniziato con l'esecuzione completa di Tonight's the Night, in tutte le sue canzoni, dopodiché i musicisti si sono presi una pausa di circa 90 secondi prima di tornare sul palco per eseguire tutto Everybody Knows This Is Nowhere. Il frizzante riff iniziale di "Cinnamon Girl" è esploso come una bomba nella sala gremita di fan sfegatati e di VIP, tra cui Lou Adler e l'attore Rob Lowe.


La cosa sorprendente nel vedere Young con i Crazy Horse (che hanno pubblicato una serie di LP negli ultimi anni anche se non si sono esibiti insieme pubblicamente da prima della pandemia Covid) è che suonano ancora come se si fossero appena conosciuti. Che si tratti di un pezzo rock distorto come "World on a String", di una ballata tetra come "Round & Round (It Won't Be Long)" o di un country-rock come "Roll Another Number (For the Road)", cinquanta e passa anni di jamming non li hanno resi più asciutti: sono esattamente come li si vuole. La musica era splendidamente disordinata, come se il tempo non avesse fatto nulla per abbellirne le superfici o uniformarne le proporzioni sbilenche, il che è ancora più notevole se si considera la rigidità filosofica di Young, forse l'ultimo idealista della generazione hippie. (Ricordate il suo boicottaggio di Spotify legato alla disinformazione sui vaccini? Andate a controllare: non troverete le sue canzoni).
Young, che di recente ha pianto la morte del suo compagno di band David Crosby, quest'estate ha trascorso un po' di tempo in tour in modalità solista-troubadour, ma al Roxy si poteva percepire quanto fosse entusiasta di suonare di nuovo con questi ragazzi, di affiancarsi alle corde acustiche di Lofgren, armonizzare teneramente con Nelson, e guardare indietro a Molina e Talbot e vedere due musicisti intorno agli 80 anni che guidano un groove robusto che hanno affilato, ma mai affinato, per più di metà della loro vita.
Le canzoni erano vecchie così come le storie che contenevano. Eppure l'emozione, la certezza delle perdite passate e di quelle che verranno, era potente e nuova.
LA Times, traduzione di MPB


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