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Crosby, Stills, Nash & Young: dietro le quinte del supergruppo stellare (Rolling Stone, 1969)



Dietro di loro c'è tutto l'entourage alle prese con il sipario che celerà il corredo elettrico sino al momento in cui la loro musica lignea acustica non sarà finita. Le tende sono nere: dietro Crosby, Stills, Nash & Young non vi sarà alcun tipo di luce. È giovedì, al Winterland Auditorium di San Francisco le prove sono fissate per le cinque del pomeriggio. Dallas Taylor, il batterista, cammina sul bordo del palco, mentre Steve Stills sta provando un pianoforte e non si accorge di lui. Dallas va verso Steve e sorride furbescamente: è il momento degli scherzi. Improvvisamente Dallas sbuca alle spalle di Steve con un urlo, e finge di ucciderlo con una pistola. Stills si irrigidisce, cade dallo sgabello e si fionda dritto su Crosby alle prese con la chitarra, provocando un disastro cacofonico. 
In prima fila, dalla parte opposta, Graham Nash viene allertato dal gran rumore, mentre prova a mettere ordine nella scaletta dei brani che verranno eseguiti quella sera. Dopo aver constatato l'accaduto urla qualcosa verso Dallas che nel frattempo se l'è filata in mezzo al palco: "Ehi amico non vicino a quegli arnesi! Non quando c'è la scure!", e Dallas, il piccolo grande ragazzo annuisce, ma già sa che in ogni momento Stills potrà tornare per ucciderlo. Stills, dopo qualche tempo, mima l'estrazione della sicura di una bomba a mano, conta sino a tre e la infila in bocca a Dallas: Taylor muore perfettamente, salta fuori dalla pelle e dopo un secondo, quando c'è 'l'esplosione', vola giù dal palco, inciampa e atterra sulla schiena. Graham Nash alza di nuovo lo sguardo, ma non ci sono chitarre di mezzo questa volta. Sorride, scuote il capo sottile e squadrato poi si concentra nuovamente sulla scaletta.
Crosby, Stills & Nash hanno scalato senza sforzo le classifiche estive, alle spalle dei Blind Faith, dei Creedence Clearwater Revival e dei Blood, Sweat and Tears. Il loro singolo, Marrakesh Express è entrato nei Top 20 e poi è arrivata Suite: Judy Blue Eyes, che ha fatto superare i Blind Faith da Crosby, Stills & Nash, il loro primo album. Ora siamo qui con Graham Nash, sistemato in fondo a un letto in un motel di San Francisco. La stanza è quella di Steve Stills: "Noi tre non avevamo un gruppo, eravamo da soli", dice. Crosby, Stills & Nash era in realtà Crosby, Nash e Stills; Stills all'organo, e Stills al basso, e Stills alla chitarra solista e Stills che sovraincideva tracce aggiunte di chitarra. Nash continua: "Sapevamo cantare le canzoni dell'album, eccome, ma non le sapevamo suonare e per i concerti eravamo consci che bisognava saper rappresentare quello che era accaduto in studio. Ora abbiamo un vero gruppo, è diverso", visto che Dallas Taylor, da un anno con il gruppo, è stato coadiuvato da Greg Reeves, il calmo bassista diciannovenne, fresco dagli studi Motown. 
Poi davanti, per qualsiasi cosa, c'è Neil Young. Neil Young, cantante, chitarrista e autore di canzoni per I Buffalo Springfield, per il prossimo album ha composto un paio di canzoni, Country Girl e Helpless. La seconda ha un ritornello che permette di sentire la vocalità alta e fiaccante del trio Crosby, Stills e Nash in quella che è forse la parte del gruppo più attraente. Neil Young è dunque soprattutto un lusso, un uomo utile e anche un'altra forza creativa. In studio Young è una quarta pietra angolare che garantisce solidità. Stills: "Noi possiamo anche dar forma all'album, ma sarà Neil a venire per darci quel tocco in più di cui c'è sempre bisogno". Neil: "Lui ci dona quel senso della direzione che può dimostrarsi utile quando si tratta di risolvere una questione". Stills aggiunge che "Young è stato chiamato perché volevamo un'altra dimensione musicale. Ho sempre voluto un'altra sezione ritmica, però invece di un tastierista ci siamo detti che era meglio avere qualcuno in grado di fare altre cose, come scrivere canzoni, suonare la chitarra, essere un fratello e così via".

È domenica, nel camerino del Winterland Auditorium ecco entrare le forze vitali. E l'una e mezza del mattino, la terza di quattro serate si è appena conclusa. La stanza, illuminata solo da una luce rossa e debole è molto piccola, una specie di attico, ma è un buon rifugio. Ora come ora, Crosby, Stills, Nash e Young - e Taylor e Reeves - vogliono quiete. David è senza voce, ed è allungato su un vecchio divano sorvegliato dal proprio dottore. Negli ultimi giorni David ha preso il mal di gola e oggi, sabato, l'ha compromessa del tutto partecipando alla manifestazione sulla Moratoria del Golden Gate Park. Nash, dietro il palco, spiega che: "si è un po' lasciato trasportare. Dopo la prima cosa che ha gridato ha capito che si era fatto prendere un po' troppo". 
Una volta sul palco del Winterland, dove tutti i cinquemila presenti erano in grado di urlare più di lui, ha capito che la stava per pagare cara. Così ha parlato a cenni, sorridendo e mandando i baffi su e giù. Graham ha spiegato al microfono l'indisposizione di David e la folla ha risposto bene al compatriota handicappato. Steve, seduto di fronte a David con una chitarra acustica in grembo, ha iniziato Suite: Judy Blue Eyes e il pubblico, come a giustificare l'eccitazione riversata su di loro, ha iniziato a fare un gran casino. Sicuri, precisi e lenti hanno alzato il tiro sino all'inizio del verso, "Canarino color nocciola, passero dall'ugola rubina" e quando David ha cercato la nota alta ("...Fammi rabbrividire sino all'osso") mancandola, la folla ha comunque applaudito mentre lui, ghignando sommessamente, si teneva la gola. Da lì in avanti - erano passati cinque minuti dall'inizio - Crosby era fuori gioco. Il programma è stato forzatamente modificato e il momento di David, Guinnevere, oltre a un paio di duetti con Graham, è stato messo da parte a favore di Neil che ha cantato un medley dei Buffalo Springfield con Stills, a due chitarre acustiche. 
Nella parte elettrica David è ritornato per spendere quel che restava della sua voce, per un rauco facsimile di Wooden Ships, mentre Steve lo ha sostituito in Long Time Gone, brano marcatamente di Crosby. Il pubblico, come a New York, Los Angeles e Big Sur ha accolto comunque tutto con entusiasmo. Ma Crosby, Stills, Nash e Young sanno fare di meglio. La sera precedente durante l'ormai consueto bis, avevano eseguito una nuova breve composizione di Steve Stills. Cantata in maniera calma, la canzone senza titolo sulla libertà, già proposta al film Easy Rider aveva fatto colpo sui presenti. Questa sera nel camerino loro dicono: "È andata bene, ma non è niente in confronto a ieri. Avresti dovuto esserci". Il pubblico è comunque impazzito: a questo punto Crosby, Stills, Nash e Young non possono sbagliare.

Forse sono le armonie, impeccabili e precise come quelle degli Everly Brothers, morbide come quelle di Simon & Grafunkel, melodiche come quelle dei Buffalo Springfield dei giorni migliori. Oppure i racconti, i passaparola su quella atmosfera da Woodstock che si crea ovunque suonino, poiché emanano buone vibrazioni uscendone come "spiriti liberi e gentili", o forse è un riconoscimento di massa per la loro avversione a quel genere di clamore che ha sopraffatto i Blind Faith, facendo di loro un gruppo subito irraggiungibile e costoso. È Neil Young che parla: "Vedi, sono tutti personaggi controversi, soprattutto David. Ognuno ha una sua opinione. A me piace, per esempio, stare a guardare David per intuire che cosa combinerà". Crosby, eliminato dai Birds perché voleva vivere e dire ad alta voce le cose politiche di cui canta va, rimase molto ferito dall'allontanamento voluto da JimRoger McGuinn. Le interviste che seguirono il fatto, da parte dei Byrds, potevano suscitare di Crosby un'idea di persona umorale, difficile da trattare, intollerante, permalosa.


Crosby ama Stills, Nash e Young. In questi giorni lui e Nash fan casino nel corso delle sedute di registrazione, inventandosi festicciole improvvisate per i visitatori che passano ad ascoltare il progresso del lavoro di gruppo per poi riversare montagne di lodi sui colleghi. "Questa è la musica migliore che abbia mai fatto con un collega" suggerisce Crosby. Qualcuno consiglia di non chiedergli di Christine, attento al fragile guscio di David distrutto dopo la morte della sua giovane fidanzata. Dal dolore era quasi impazzito e il gruppo aveva cancellato una serie di date al Winterland. Crosby, e Nash, se ne erano andati in Inghilterra per mare e al loro ritorno, David si era convinto che la cosa migliore fosse tenersi occupato, mantenendo quell'aspetto felice in maniera da convincere anche gli amici più intimi a non fare domande su Christine. Ma lui, sapendo di non riuscirci comunque, non vuole seppellire i ricordi.
"Amico, sai quanto è difficile trovare una donna, una donna che sia giusta. Che ti sia vicina a ogni livello: ogni passo era giusto" dice Crosby, guardandoti dritto negli occhi perché ti sta dicendo la verità. "Però vedi, almeno adesso so che 'può' succedere". Magra consolazione, anche se David sa bene che non solo condivide la gioia della sua musica con qualcuno, ma anche la disperazione per l'amore perduto. Stills ha perso Judy Collins, lasciandosi dettare poi dal proprio cuore spezzato le parole ("Ascoltami amore - aiutami io muoio ... / È il mio cuore, sta soffrendo, sta morendo ... / Ecco cosa ho da perdere ... "). Graham, recentemente, si è diviso dalla sua Signora dell'Isola, Joni Mitchell: "Abbiamo cancellato molte ore di studio per i casini delle donne. Le donne sono, come la musica, la cosa più importante del mondo". Il lamento per l'amor perduto ha quindi fornito il tema per il primo album. Ma dove Suite: Judy Blue Eyes ha aperto dando il passo a tutto il disco, Carry On scritta da Steve, darà il tono al secondo: "Gioite, gioite! Non c'è scelta!"
Stills, per quanto possa dire, è apolitico: nella canzone scritta per Easy Rider, ha saputo incorniciare perfettamente la scena del film: "Trova il costo della libertà / seppellita sotto terra / Madre Terra ti ingoierà / adesso stendi il tuo corpo".
Al corteo per la Moratoria sul Vietnam del Golden Gate Park, ha tirato fuori un'incredibile versione sventagliata co me una raffica di mitra For What It's Worth dopo aver gridato ai 125 000 dimostranti: "La politica è una stronzata! Richard Nixon è stronzo! Spiro Agnew è stronzo! La nostra musica non è una stronzata!". Per ciò che riguarda la musica Steve è il più coinvolto. È lui a controllare il traffico del sedici piste nello studio di registrazione, scrive e canta quasi in ogni dove e resta sempre più a lungo degli altri.


Neil in studio, dopo gli scontri talvolta molto aspri con Steve Stills ai tempi dei Buffalo Springfield, si tira volentieri indietro. Il suo portamento trasandato e lo sguardo che sbuca dalla massa dei capelli, lo rende un solitario per natura. Sembra sia contento nell'ombra, dove strapazza impietosamente la chitarra, alla stregua di un bluesman nostrano, sicuro accanto al suo gruppo - i Crazy Horse - come sicuro appare in questo supergruppo. Mentre Neil Young e Greg Reeves lavorano a una traccia di Country Girl, Steve e Nash in studio fanno da direttori ufficiosi dei lavori. Neil, la quarta pietra angolare, vaga un po', uscendo dalla stanza per seguire meglio l'ascolto di quella traccia. Si lascia sfuggire anche un pensiero: "Ciò che va fatto è ascoltare prestando attenzione alla semplicità. Semplificare, pensa quanta importanza possiamo darle semplificandola". Unirsi a Crosby, Stills & Nash per Young è stata una cosa diversa dal passato con i Buffalo Springfield: "Prima di unirmi a loro ho chiarito per bene che io appartengo solo a me stesso".
Prima c'erano i Crazy Horse, accanto al canadese per quell'eccellente secondo album che è Everybody Knows This Is Nowhere. Ora sono al lavoro al terzo disco solista di Young: "Non volevo che con i Crazy Horse morisse lì, proprio mentre iniziavamo a prenderci gusto". Per lui i Crazy Horse sono importanti perché fanno da contraltare al tipo di musica precisa ed equilibrata di Crosby, Stills, Nash & Young. "Con i Crazy Horse è più divertente, più semplice, è più vicino alle radici" commenta Young, che fra l'altro può anche tenere saldamente le redini della produzione: "Amo molto il basso e la batteria, perché per me devi essere colpito allo stomaco. Ascolta Nowhere allo stesso volume di Crosby, Stills & Nash, capirai cosa intendo dire".


Nel prossimo album coi Crazy Horse, Neil farà anche un classico del country, Oh, Lonesome Me di Don Gibson, cosa che nell'album per Crosby, Stills, Nash e Young non poteva neppure sperare: "E poi vedi, c'è un altro lato di me tecnicamente troppo avanzato per i Crazy Horse, perciò l'altro gruppo fa questo tipo di cose. Nel mio animo una parte completa l'altra". Young è sotto contratto con la Reprise e ne ha uno 'provvisorio' con l'Atlantic, che sono il rimanente dei cinque anni coi Buffalo Springfield. Ma non ci sono problem di sorta, infatti le due etichette stanno sotto lo stesso ombrello, la Warner Bros. Per il tour dal vivo, Neil organizza le cose in maniera da far sapere a entrambi i gruppi quando possono avere la sua disponibilità. Con Crosby, Stills, Nash & Young canta i propri pezzi come solista mentre i tre costruiscono ondate armoniche morbide dietro quella sua voce alta: "Non mi vedo come cantante adatto ai cori" dice lui.
Quando è lontano dai gruppi, in quella che lui chiama la sua scena, Young ha iniziato a dedicarsi al cinema. Ha scritto una canzone per The Strawberry Statement (Fragole e Sangue) e con i Crazy Horse si è occupato della colonna sonora di The Landlord, "una commedia razziale su un bianco che acquista una casa a Brooklyn e ne taglia il pavimento per farci un municipio tipo New York e ne passa di tutti i colori ... Scontri voodoo e altre cose coi suoi vicini". Ma i film, Neil Young ha anche iniziato a farli da solo, con la sua nuovissima Beaulieux Super 8 che coccola come una neonata. Lui e Susie (conosciuta l'anno scorso nel caffè di Topanga Canyon che Susie gestisce) pensano di spostarsi pian piano verso 'la scena', a partire dal film in 16 mm che prepareranno per mostrarlo al comune di Topanga Canyon, dove generalmente avvengono gli incontri dei club femminili. 
Neil, che è sposato da un anno, pensa di restare nella casa di Topanga Canyon sulla collina, di cui è proprietario dal 1968. All'interno sta anche approntando uno studio a sedici piste. Crosby si è invece sistemato in una tenuta a Novato, a nord della Marin County, dove Steve è alla ricerca di un'abitazione. Greg abita circa novanta miglia a nord di San Francisco, a Guerneville: lui è convinto che se Neil traslocherà, andrà o a Big Sur sulla costa del Pacifico, oppure tornerà in Canada. Verso San Francisco pare esserci una migrazione spirituale: Crosby e Stills sono amici di famiglia dei Jefferson Airplane e dei Grateful Dead. Crosby, Stills, Nash & Young fanno baldoria: l'album è disco d'oro in prevendita. I soldi sono tanti e va anche bene, ma non tanto veloci e facili da sacrificare musica e cervello. Secondo Nash: "Ciò che conta è rendere felice la gente", e Stills gli fa eco: "È facile fare un concerto e abbagliare tutti con gran clamore, ma a noi interessa mandare segnali continui, cenni che facciano avvicinare la gente per dirti 'grazie amico'".

traduzione Davide Sapienza da Neil Young, Arcana, 1992

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