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Early Daze: recensioni italiane


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In Early Daze sono presenti dieci brani, alcuni dei quali diventeranno poi dei classici del repertorio di Neil Young. Sei di questi brani - "Come On Baby Let's Go Downtown", "Winterlong", "Wonderin'", "Look at All the Things", "Helpless" e "Down by the Riverā€ - sono qui presentati nella loro prima versione. Vi sono anche due versioni inedite di "Cinnamon Girl" e "Birds". Insomma, una proposta che può risultare familiare anche a chi non si ĆØ mai immerso fino in fondo nella musica di Neil Young. Questi ormai da tempo ha messo mano e ordine al proprio voluminoso archivio pubblicando dischi che vanno a regalare ulteriore profonditĆ  alla sua musica e alla sua storia di musicista. Early Daze testimonia il suo primo incontro con i Crazy Horse, quando ancora si chiamavano Rockets. Comunque, aldilĆ  della qualitĆ  delle tracce qui presenti (in ogni caso parecchio dignitosa), il valore storico ĆØ inestimabile. Questo ascolto travalica la musica e attiene ai libri di storia. La sua, ma anche la nostra.
Rockol,  voto 8 (su 10)

Opera non fondamentale per coloro che volessero avvinarsi per la prima volta al cantante, assolutamente necessaria per gli appassionati, anche a vocazione non completista, in primis perchĆØ cattura in forma genuina un periodo storico fondamentale, nella carriera di Neil Young, fortemente rappresentativo del suo nascente spirito creativo, in secondo luogo perchĆØ documenta le registrazioni di una rara formazione dei Crazy Horse (Jack Nitzsche avrebbe militato nella band soltanto per due anni, suonando e co-producendo l'album di debutto omonimo, poi abbandonando il progetto dopo il fallimento commerciale dello stesso), doveroamente omaggiando, peraltro, il chitarrista Danny Whitten,
Artistsandbands, rece positiva

Non c’è quasi niente di nuovo, essendo le canzoni tutte conosciute in versioni diverse, talvolta appena appena. Solo un/una innamorat* pazz* di Neil Young capace d’ingelosire Daryl Hannah può sdilinquirsi per un ā€œdifferent mixā€ della trascurabile Everybody’s Alone.
TomTomRock, voto 6 (su 10)

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