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World Record: rassegna stampa italiana


World Record è un disco "normale" di Neil Young, ed è un complimento: lui dice che "arriva da un posto diverso", rispetto all'ultimo "Barn", che è nato fischiettando delle melodie camminando - più o meno come si vede nel video di "Love Earth". Ma il risultato non è molto lontano: una raccolta varia di brani classici, dal country ("Love Earth", appunto), a ballate vintage ("This Old Planet") a cavalcate elettriche. Insomma, Young presenta le sue diverse anime, con i temi tipici della sua musica (su tutti il destino del pianeta), e i Crazy Horse eseguono magistralmente.
Voto 7 (su 10)

[Il disco ha] momenti notevoli, come [...] la lunghissima Chevrolet. [...] Quello che sorprende, prima di tutto, è la continuità compositiva del canadese, che riesce a sfornare un disco dopo l'altro, malgrado l'età. World Record [alterna] ballate a brani rock potenti, nel tipico modo di fare di Young quando si trova in studio con i Crazy Horse.
Buscadero - novembre 2022
Disco consigliato - Voto **** (su 5)

Undici canzoni registrate in analogico, senza sovrastrutture che mantengono intatte purezza e immediatezza con il messaggio davanti a tutto. Messaggi che spesso arrivano con tono nostalgico rivolto a quello che avevamo, abbiamo ancora e forse non avremo più continuando di questo passo, anche se poi a prevalere è un velato ottimismo
Rece positiva

Anche a 77 anni, Neil Young è come quei giovani audaci surrealisti che imbrattano un quadro per dare una scossa al mondo; si diverte, suona, compone e canta; ci invita a combattere il cambiamento climatico come un ragazzo ardito che ha ancora tutto l’avvenire davanti. World Record è un’ode alla terra, l’apocalittico songbook di appunti di un cantautore scuro e abbagliante che suona, compone e canta perché non riuscirebbe a vivere altrimenti. Finché ha voglia di fare musica Young la farà.
Rece positiva

Neil Young ha scelto, fedele alla sua storia e al suo personaggio, la via più contradditoria e frenetica: pubblicare ogni singolo gesto, qualsiasi idea lo ispiri al momento, affezionato alla prima impressione. [...] World Record è il riflesso delle vere e proprie ossessioni di Young, non solo in termini di messaggio (semplice, sincero e naif come ci ha più volte abituato), ma anche e soprattutto di una musica che non vuole cedere a troppi ripensamenti, buona la prima, nel segno dell’istinto. Con tutti i pregi (pochi, siceramente) e i difetti (molti, specie se si pubblica un disco ogni sei mesi) che questo atteggiamento riverbera anche sulle dinamiche dei Crazy Horse.
Rece media

La mano del produttore si sente nella fase di cattura dei suoni, che risultano molto naturali, ricchi di ambiente, e in una certa attenzione nel limare sbavature e imperfezioni [...]. Neil Young sorprende per vitalità ed energia, “World Record” sorprende meno, ma si attesta sullo stesso livello di Barn.
Voto 6.5 (su 10)

A tenere legata l’opera, riflessioni su passato, presente e futuro del nostro pianeta, e ciò che significa viverci.
Voto 6.5 (su 10)

World Record è un disco brutto, a tratti imbarazzante. [...] Eppure, alla fine di una scaletta che meriterebbe complessivamente un voto parametrato su temperature polari, ci sono i 15’ e 15’’ di Chevrolet e sembra, per una volta, che il tempo non sia passato.
Voto 6 (su 10)

Se pur ripresosi in parte con il successivo Barn, con World Record, dispiace ma tant’è, siamo nuovamente di fronte ad un lavoro fiacco e di scarsa ispirazione, quasi fosse una brutta copia del già interlocutorio e stanco Broken Arrow. La magia degli album con i Crazy Horse sembra ormai svanita.
Voto 5 (su 10)

"E intanto Neil Young non sbaglia un disco"





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