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Dentro World Record, il nuovo LP dei Crazy Horse: Rolling Stone intervista Lofgren e Talbot (2022)



Poco più di sei mesi fa, Neil Young ha contattato i tre membri dei Crazy Horse dicendo che era pronto a registrare un nuovo disco. Gli ultimi due album (Colorado del 2019 e Barn del 2021) erano stati registrati in studi sperduti in Colorado, dove a volte la band doveva attaccarsi alle bombole d'ossigeno per affrontare l'alta quota. Questa volta invece l'idea era di andare a Malibu, in California, per poter lavorare con Rick Rubin nei suoi studios sulla spiaggia, gli Shangri-La.
Il risultato è World Record (in uscita il 18 novembre), una raccolta di 11 brani in cui Young e gli Horse affrontano la distruzione del nostro ambiente ("Love Earth", "This Old Planet"), il disordine globale ("The World", "Walkin' On The Road") e il dover convivere con vecchi rimpianti ("Chevrolet"). Come per Colorado e Barn, si tratta di un lavoro a un tempo lunatico e riflessivo, ricco di dolci ballads, sebbene se in alcuni momenti Young imbracci la sua Old Black e ritorni allo spirito di Rust Never Sleeps e Zuma. "Siamo entrati insieme in questo spazio magico", dice il bassista Billy Talbot, "e gli dèi del rock & roll sono stati con noi per tutto il tempo".
L'unione di Young con i Crazy Horse risale a Everybody Knows This Is Nowhere, anno 1969, ma sono sempre stati soltanto una delle numerose band con cui si è destreggiato negli ultimi cinque decenni. Li ha messi in panchina per gran parte degli anni 2000 e 2010, richiamandoli solo per Greendale nel 2003 e per i due dischi gemelli Americana e Psychedelic Pill nel 2012. Ma da quando il chitarrista Frank "Poncho" Sampedro si è ritirato, nel 2018, ed è stato sostituito da Nils Lofgren, sono stati la sua unica band in studio. Con World Record è la prima volta in tutta la carriera che Young realizza tre album in studio consecutivi con i Crazy Horse.
"Poncho ha contribuito così tanto, e ci manca molto", dice Talbot. "Farà sempre parte dei Crazy Horse. Ma quando era nel gruppo non facevamo molte canzoni [acustiche] in stile "Heart of Gold". Con Nils invece possiamo farle. Neil può mettersi all'organo o al pianoforte, possiamo suonare tutti insieme e lo spirito che ne fuoriesce ci fa dire: possiamo fare anche questo".
Le canzoni di World Record sono state scritte non molto tempo dopo l'uscita di Barn, nel dicembre 2021. "Neil ci ha chiamato e ci ha detto: ehi, ho due o tre nuove canzoni", racconta Lofgren. "Quando ne avrò di più le registreremo, magari in estate".
Poi però i brani sono arrivati più velocemente di quanto Young si aspettasse, e alla fine di aprile ha domandato alla band se poteva riunirsi il 1° maggio, un giorno dopo la luna piena. "Io dissi: il primo maggio?", ricorda Lofgren. "Non è estate! Manca ancora una settimana e mezza!"


Lo studio dei Crazy Horse agli Shangri-La

Fortunatamente la decisione di Bruce Springsteen di spostare il suo tour con la E-Street Band dal 2022 al 2023 ha permesso a Lofgren di avere l'agenda libera. L'idea iniziale era andare a Malibu in auto con la moglie Amy, dato che odia volare nell'era Covid e spedire la sua fisarmonica è rischioso. Ma pochi giorni prima della partenza, i Lofgren hanno visto la docu-serie Shangri-La, su Showtime, dedicata allo storico studio di Rubin.
Alla fine del primo episodio, Amy mi ha guardato e mi ha detto: "vai a prenotare un volo, io non vengo", racconta Lofgren. "Io le ho chiesto: cosa vuoi dire? E lei: devi andare da solo. Ha capito che eravamo un gruppo di vecchi amici e che ci saremmo scatenati a suonare. Stiamo insieme da 27 anni e sa bene quanto posso diventare nevrotico e pignolo quando faccio musica. Pensava che sarei stato meglio da solo. E aveva ragione, anche se poi mi sono mancati da morire Amy, i cani e la nostra casa".
Lofgren si è organizzato in una stanza disadorna interna agli Shangri-La, a pochi passi dallo studio, mentre Molina e Talbot si sono sistemati in un albergo lì vicino. "Sono entrato e c'era il pianoforte verticale di After The Gold Rush che ho suonato per la prima volta quando avevo 18 anni", racconta. "C'era il piano Tonight's the Night, un piano elettrico Wurlitzer, l'organo a canne di Neil e circa cinquanta incredibili chitarre. Potevo usare quella che volevo in qualsiasi momento, ventiquattro ore su ventiquattro. Mi sentivo come un bambino in un negozio di caramelle, trovandomi in questo museo di strumenti antichi e bellissimi".
Prima delle session, Young ha inviato a Lofgren e Talbot dei demo rudimentali che aveva registrato a casa, al pianoforte. La maggior parte avevano poco più di un ritornello e una strofa. "A me e a Billy è bastato questo", dice Lofgren. "Ci ha permesso di farci qualche idea sugli accordi e sulla direzione che i brani dovevano prendere, in modo da non presentarci completamente al buio".
A Molina non è stato mandato nulla in anticipo, Young voleva che il batterista vivesse le canzoni sul momento, senza alcun preconcetto. Tutte le tracce sono state registrate dal vivo, anche la voce di Young. "Non abbiamo suonato nessuna canzone per più volte", dice Talbot. "Di solito le facevamo solo una o al massimo due volte".

Rick Rubin

Young è accreditato come co-produttore insieme a Rubin, ma nessun dubbio su chi fosse a prendere le decisioni. "L'idea di utilizzare un produttore significa cedere il controllo", dice Lofgren. "Non è una cosa che fa parte della natura di Neil. Ha usato Rick come una guida. Nessuno ha mai detto: si deve fare così. Con Neil non funziona e Rick lo sa. Qualche volta diceva cose come: perché non provi questa canzone con la chitarra acustica? Oppure: prova a percorrere una strada diversa con questa. A volte, ha permesso a Neil di essere semplicemente un cantante e un chitarrista".
"Rick è un vero appassionato di musica", aggiunge Talbot. "Gli piacciono le cose autentiche, quelle che accadono spontaneamente. È stato davvero bravo con noi".
In sette delle undici canzoni di World Record, Young suona all'organo o al pianoforte invece che alla chitarra elettrica. Lofgren, invece, si è limitato alla chitarra acustica, alla pedal steel, alla lap steel e persino alla fisarmonica. Questo potrebbe sembrare sacrilego per la setta dei puristi dei Crazy Horse, che sperano di sentire un'altra "Like a Hurricane" o un'altra "Cortez the Killer", ma non è certo la prima volta che il Cavallo si ammorbidisce. "Abbiamo fatto "I Believe In You" [su After The Gold Rush del 1970]", dice Talbot. "Quella è una delle migliori e mostra quel lato di Neil".
L'album inizia con Lofgren che dice a Young: "abbiamo catturato qualcosa". Young concorda: "abbiamo catturato un feeling". Poi si lanciano in "Love Earth". Come suggerisce il titolo, è una canzone d'amore per la Terra e sogna un mondo senza inquinamento. "Il cielo era blu e l'aria così pulita", canta Young. "L'acqua era cristallina. Vivevamo sotto il sole e avevamo tutto. Vivevamo un sogno".
L'energia aumenta con "Break the Chain", intrisa di feedback, poi si raffredda con la nostalgica "The Long Day Before", prima di ripartire alla grande con la chiusura dell'album, "Chevrolet", 15 minuti trainati dalla chitarra, che non sfigurerebbe in un disco del passato dei Crazy Horse. Tratta dei ricordi che suscita in Young la visione di una vecchia Chevrolet. "La nuova mamma disse che aspettavamo un bambino", canta Young, riferendosi apparentemente alla sua relazione con l'attrice Carrie Snodgress negli anni Settanta e al loro figlio Zeke. "Presto perdemmo ogni contatto. Eravamo giovani e sciocchi. Ora è tutto dietro di noi".
"Quella canzone è stata un viaggio", dice Lofgren. "Abbiamo continuato a suonare e suonare. In alcuni punti Neil andava fuori di testa, e io facevo un contrappunto. Era come guidare in una città complicata per poi giungere a un'autostrada dove partire per il viaggio. Era un livello completamente nuovo per la band, semplicemente fantastico".


È il genere di canzone che farebbe la sua figura sul palco, ma Young non ha più fatto concerti dopo il Farm Aid del settembre 2019. È la pausa più lunga della sua carriera. Ha lasciato intendere di essere aperto all'idea di concerti per il 2023, ma la E-Street Band terrà Lofgren impegnato per tutto l'anno e forse anche nel 2024.
È una situazione che ha causato a Lofgren non poca ansia, soprattutto perché i Crazy Horse avevano in programma un lungo tour per palazzetti per il 2020, prima dell'arrivo del Covid. "Ogni volta che chiamo il manager di Neil e quello di Bruce, dico: ragazzi, sono in carriera da mezzo secolo, la gavetta l'ho fatta", racconta Lofgren. "Potete lasciarmi fare i miei programmi per Bruce e Neil per i prossimi due anni, per favore? E loro mi dicono sempre di sparire".
E prosegue: "Bruce ha iniziato a fissare gli spettacoli e a vendere i biglietti per l'anno prossimo. E poi c'è stato questo album con Neil e tutte queste altre cose. Non riesco a convincerli a lasciarmi fare il mio programma. Quindi, purtroppo, farò quel tour. Ne ho parlato con Neil. Mi dispiace, ma non posso essere in due posti contemporaneamente".
In passato Young ha sollevato l'idea che Micah Nelson possa sostituire Lofgren in un tour dei Crazy Horse. "Se n'è parlato", dice Lofgren. "Ho visto i Promise Of The Real suonare con Neil, e sono favolosi. Ma il fatto è che ho appena fatto questo grande disco. Penso sia il migliore degli ultimi tre con Neil e i Crazy Horse. Mi dà fastidio l'idea di essere sostituito per andare in tour".
Talbot dice invece di non aver ancora sentito parlare di futuri concerti dei Crazy Horse, con o senza Lofgren. "Mi piacerebbe suonare alcune di queste nuove canzoni e alcune di quelle vecchie", dice. "Ma ci manca molto Poncho, e ora Nils sarà impegnato. È stato fatto il nome di Micah. Non sarei sorpreso se funzionasse. Sarebbe bello se potessimo fare un album anche con lui prima di fare concerti".
Nel frattempo, Lofgren sta cercando di accettare l'idea di perdere un eventuale tour dei Crazy Horse. "È una vera seccatura, amico", dice. "È frustrante. Ma sapete una cosa? Un giorno alla volta. Sto facendo quello di cui io e Neil parliamo spesso, cioè vivere nella possibilità del presente. Devo prenderla con filosofia. Che cos'altro posso fare? Faccio parte di due grandissime band".
In questa, Lofgren è il bambino, a 71 anni. Young ne ha 77, mentre Molina e Talbot 79. "Non siamo più di primo pelo", dice Talbot. "Dobbiamo fare le cose sul serio. Non c'è altro da fare".

Andy Greene, Rolling Stone
Traduzione MPB, Rockinfreeworld






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