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Neil Young: Hawks & Doves (Reprise, 1980)

di Salvatore Esposito
Dopo i trionfi di Rust Never Sleeps seguì un periodo molto difficile per Neil Young, in cui non compose nulla dato che vari problemi familiari gli impedirono anche di realizzare un progetto di un disco un disco più unitario figlio di un idea da lungo tempo meditata che avrebbe posto l'accento sulla politica reganiana conto la quale lo stesso Young aveva posizioni critiche. Per necessità di mercato e forse anche per la voglia di tornare alla ribalta alla svelta ricorse a composizioni rimaste inedite e ripescate nei suoi immensi archivi. Musicalmente e stilisticamente è questo è disco strano e disomogeneo ma non privo di un certo fascino. Sul lato A (su cd è più corretto dire prima parte) sono presenti brani acustici incisi tra il 1975 e il 1977 che riportano idealmente a Harvest ma anche al più vicino Comes A Time, ecco apparire così canzoni dimenticate in aria di capolavori che poste così slegate lasciano solamente l'amaro in bocca generando nell'ascoltatore più attento il desiderio di scoprire quali perle nascondono realmente i tanto preziosi archivi di Neil. Il lato B (seconda parte) fu stato inciso nel 1980 nello spazio di una session organizzata nel miglior modo possibile da Ben Keith con la Hawks & Doves Band, che raccoglieva vari musicisti che nel tempo erano stati vicini a Neil. Il sound complessivamente non è giudicabile dato che la prima parte ha un suono acustico molto diretto ed essenziale, la seconda invece sembra richiamare un country-rock influenzato dalla musica del Sud. Questo disco fu trattato con grande benevolenza sia da parte della critica che dal pubblico, benché era ben noto che il disco era stato concepito e pubblicato con troppa fretta. Splendidi i sette minuti di " The Old Homestead che qualcuno ha interpretato come un'allegoria del rapporto di Neil Young con Crosby, Stills e Nash forse perché quello sembra essere l'unico senso estrapolabile dalle liriche che richiamano molto da vicino quelle misteriose e allucinate di Last Trip To Tulsa. A riascoltarlo oggi, ben conoscendo le problematiche domestiche che affliggevano all'epoca Neil durante la lavorazione del disco, ci appaiono molto più sensate le liriche di canzoni come Stayin' Power e Coastline che fanno chiaramente riferimento al suo impegno in famiglia e alla sua situazione personale, che all'epoca fu tenuta segreta. Allo stesso modo appaiono chiare le canzoni più politiche come Union Man, Comin' Apart at Every Nail e Hawks & Doves, che toccano solo marginalmente l'idea del favoleggiato disco anti-reganiano mai realizzato. In sintesi questo è un buon disco anche se non troppo omogeneo con qualche perla nascosta, merita di essere ascoltato per capire l'ingresso negl'anni ottanta di Neil, che gli riserveranno e ci riserveranno non poche sorprese.


Hawks And Doves (29 Ottobre 1980, Reprise HS 2297)
Neil Young

Little Wing [2:10]
The Old Homestead* [7:38]
Lost In Space [4:13]
Captain Kennedy [4:50]
Stayin' Power** [2:17]
Coastline** [2:24]
Union Man** [2:08]
Comin' Apart At Every Nail** [2:33]
Hawks & Doves** [3:27]

Prodotto da David Briggs, Tim Mulligan e Neil Young

Registrato ai Quadrafonic, Nashville; Village Recorders, Los Angeles; Indigo Recording Studio, Malibu; Triad Recording Studio, Ft. Lauderdale, FL, e ai Gold Star Recording Studio, Hollywood, Dec. 8, 1974-July 5, 1980

IL CAST
Neil Young: guitar, piano, vocal
Greg Thomas: drums
Dennis Belfield: bass
Ben Keith: steel guitar, dobro, vocal
Rufus Thibodeaux: fiddle
Ann Hillary O'Brien: vocal

(**) Ben Keith e Ann Hillary O'Brien voci
(*) Neil Young: vocals, guitars, harmonica
Levon Helm: drums
Tim Drummond: bass
Tom Seribner: saw

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