Poco dopo le 11, il vecchietto arriva con qualche minuto di ritardo e sorride chiedendo qualche minuto in più: "Ho degli huevos in arrivo", spiega. Poi si avvicina al pianoforte nell'angolo della sala. Non appena le sue mani toccano i tasti, la melodia che riempie la stanza è spezzata, giocosa, bella, inconfondibilmente sua, come se stesse firmando il suo nome su una lavagna: Neil Young è nell'edificio. Quell'edificio è lo studio Shangri-La di Rick Rubin, in cima a una collina che domina Zuma Beach. Oggi Neil Young indossa flanella scura, jeans grigio scuro e comode scarpe da ginnastica da passeggio, e un cappello nero sui suoi lunghi e fini capelli grigi. La spilla nella fascia del cappello dice "CANADA". Ha l'odore di uno che ha in tasca parte di uno spinello. Ha 77 anni meno una settimana e, visto di profilo, sembra il ritratto che userebbero se mettessero il volto di Neil Young sulla faccia di una moneta. Ha gli stessi occhi selvaggi di sempre, l
Vi presentiamo una curiosa classifica: gli album di Neil Young dal peggiore al migliore secondo Stereogum.com 35. LIVING WITH WAR Questo album vede il nostro eroe in versione hippie, come nell'altrettanto politico Greendale, che trasuda passione istantanea; c'è persino una canzone intitolata "Let's Impeach The President". Scritto e registrato in nove giorni, è il classico album spazzatura; urla il suo messaggio ma se ne fotte della musica. In una carriera fatta di strane svolte e decisioni artistiche al limite del surreale, questa non nemmeno stravagante da meritarsi una risata. 34. FORK IN THE ROAD Quello che avrebbe potuto essere un intrigante concept album sulla dipendenza dell'America dal petrolio, sulla miopia di chi governa, dell'ostinatezza contro il cambiamento, diventa... be', essenzialmente una manciata di canzoni che parlano di auto elettriche. La musica lascia ancora meno il segno dei testi, ed è difficile immaginare qualcuno c
Nonostante sia rimasto su uno scaffale per quasi 50 anni, Chrome Dreams ci arriva addosso come una delle opere più audaci di Neil Young. Paste Magazine - giudizio positivo Chrome Dreams non riceverà l'attenzione che merita. Prese da sé, si tratta di una dozzina delle migliori canzoni di Young, potentissime a prescindere da quante volte siano state rimescolate da allora. Ma nel complesso, rischia di perdersi tra le continue uscite d'archivio di Young. Uncut - voto ****½ (su 5) Gli anni '70 sono stati un periodo così prolifico per Neil Young come autore di canzoni che la sua etichetta discografica non è riuscita a tenere il passo. [...] Chrome Dreams non è solo un must per i completisti di Neil Young. L'album sembra una lezione di storia vivente composta da canzoni piuttosto che dai soliti fatti e numeri. Riff Magazine - giudizio positivo Decenni di costruzione del mito hanno praticamente garantito che Chrome Dreams sarebbe stato all'altezza delle aspettative. Ma ora
(Ultimo aggiornamento 19/7/24) Qualche giorno fa, il sito ufficiale NYA ha rilasciato per i suoi abbonati una manciata di outtakes inedite , tra le quali spiccavano "New Mama" e "Last Dance" tratte dalle sedute di registrazione svolte al Broken Arrow Ranch nel dicembre 1972 da Neil Young con gli Stray Gators, cioè lo stesso gruppo di musicisti che l'aveva accompagnato l'anno prima per Harvest . Erano Ben Keith (alla pedal steel e al dobro), Jack Nitzsche (piano), Tim Drummond (basso) e Kenny Buttrey (batteria). Le sedute rimasero totalmente inedite, salvo per "Lookout Joe" che Young riciclò poi in Tonight's The Night . A essere incisa, a fine '72, fu l'ossatura di un nuovo disco che aveva già persino un titolo: Last Dance . Avrebbe dovuto essere l'antesignano, in versione studio, di Time Fades Away , il famigerato live album del 1973 fatto di materiale inedito e pura abrasività chitarristica. Tutto il contrario, insomma, di quel ch
Neil Young torna al Roxy e le canzoni di morte diventano canzoni di sopravvivenza Neil Young e i Santa Monica Flyers sono risaliti sul palco del Roxy, lo stesso che inaugurarono esattamente cinquant’anni fa con uno show entrato nella storia [...]. Una serata eccezionale che ha visto l’esecuzione di tutto Tonight’s The Night del ’75 e dell’intero Everybody Knows This Is Nowhere del ’69 [...] Metteteci un disco al cui centro c’è un dolore lancinante e rischiate di avere un concerto funebre. E invece no, è stato gioioso così come è stata una gioia constatare che quattro dei cinque musicisti che suonarono al Roxy nel 1973 sono ancora qui per fare musica e onorare gli amici che si sono lasciati alle spalle. Leggi tutto l'articolo di Rolling Stone Neil Young e i Crazy Horse riavvolgono il tempo al Roxy "Ci sono un sacco di cose da ricordare, qui", ha mormorato Neil Young salendo sul palco del Roxy giovedì sera, e si capiva che non stava parlando solo delle parole di alcune dell